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Covid, Zaia: “Nuovo Dpcm produrrà guerra tra poveri” | + 3581 positivi | Dati 3 dicembre 2020

"Paesi da 500 abitanti resteranno isolati, mentre nelle metropoli 3, 4 milioni di cittadini potranno andare in giro".

Covid, Zaia: “Nuovo Dpcm produrrà guerra tra poveri” | + 3581 positivi | Dati 3 dicembre 2020
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Nel consueto bollettino sui numeri Covid del Governatore Luca Zaia si è parlato della bozza del nuovo Dpcm, con toni anche allarmanti. Il presidente della Regione non ha esitato a definire “scorretto” il modus operandi del Governo nella realizzazione del documento.

Covid, Zaia

Quello che arriverà sarà un Dpcm che aprirà anche aspri dibattiti nel mondo politico e istituzionale. Lo ha riferito oggi, giovedì 3 dicembre 2020, il Governatore Luca Zaia nel consueto bollettino per fare il punto della situazione pandemica in Veneto. Il presidente Zaia, infatti, alle due di notte ha potuto leggere la bozza del nuovo Decreto e ha voluto condividere alcune riflessioni in merito. Riflessioni e qualche augurio.

Prima viene la salute – ha spiegato – Non il fatturato. Lo abbiamo dimostrato. Ma questo Dpcm è talmente incisivo su alcuni aspetti, che il Governo si è visto costretto ad applicare un Decreto Legge notte tempo. Quindi non c’è nulla da impugnare, si deve solo rispettare la legge.

Spostamenti: se non viene cambiato dal Governo che qualche guaio ce lo darà. Dal 21 dicembre al 6 gennaio, spostamenti tra regioni non saranno possibili. Il Governo stabilisce, inoltre, che il 25 e 26 dicembre e il primo gennaio, sarà in vigore il divieto di spostamento tra i comuni. E nel documento non si parla di ristori. Mi auguro che il Governo riveda alcuni punti“.

Sarebbero due, secondo Zaia, le ricadute più forti in seguito all’applicazione del nuovo Dpcm.

Ci sono due scenari – ha continuato – uno di natura umana, che riguarda la mancata ricongiunzione tra parenti se non si abita nello stesso comune. Per il Veneto è una ferita. Ci sarebbero altre soluzioni per evitare spostamenti: magari giustificando proprio il ricongiungimento dei famigliari. L’altro aspetto è che se in questi tre giorni il confine è comunale, territori di campagnia o di periferia sono tagliati fuori. In questo quadro la sperequazione di natura costituzionale è estrema.

Il 25, 26 dicembre e il primo gennaio si realizzerà uno scenario paradossale e anche pericoloso: i cittadini di Roma (per citare una grande città italiana) con tre milioni di abitanti potranno fare una vita quasi normale con pranzi e ristoranti. Nei nostri comuni sarà quasi lockdown, come se fossimo in zona rossa.

Nei nostri comuni in quei giorni le attività commerciali potranno anche chiudere perché l’effetto sarà che gli unici avventori in quei giorni saranno clienti solo di quel comune. Prima viene la salute, e siamo tutti d’accordo, ma chiudi Laghi e lasci aperta una metropoli, con 3, 4 milioni di persone possono spostarsi. Laghi conta 550 abitanti: ha meno rischi di un comune da milioni di abitanti. Equilibrio nella norma non tiene conto delle ricadute socio sanitarie”.

Si ricorda, inoltre, che con l’entrata in vigore del nuovo Dpcm, con la nuova classificazione della Regione, decadrà anche l’ordinanza regionale.

Il bollettino

Il numero totale di tamponi molecolari ha raggiunto quota 2837802. 1060240 sono quelli rapidi: 51362 effettuati nelle ultime 24 ore  che hanno permesso di individuare 3581 positivi in più rispetto a ieri. Il numero totale di attuali positivi: 70603, 154490 dall’inizio della pandemia.

“Se prima avevamo l’incidenza dei tamponi positivi solo sui molecolari – ha proseguito Zaia – ora è stata recepita a livello nazionale, che il numero di positivi sarà distribuito sul numero totale di tamponi, compresi i rapidi“.

3068 sono i ricoverati in totale, 336 (meno 4 rispetto a ieri) in terapia intensiva. 3982 i decessi in totale dall’inizio della pandemia Covid, più 95 morti in sole 24 ore. Dimessi 7528, più 36 rispetto a ieri.

Sotto osservazione, inoltre, sempre in merito al prossimo Dpcm, c’è anche il tema del rientro scolastico e il ruolo del tavolo prefettizio, secondo Zaia, ritenuto non necessario.

“Abbiamo ottimi rapporti con i Prefetti del Veneto – ha chiarito Zaia – i miei assessori per trasporti e scuola stanno seguendo la partita. Se proprio devi far intervenire i prefetti fallo dove non si riesce a trovare una soluzione, ma non è il nostro caso. Non puoi esautorare poteri regionali. Noi dobbiamo valorizzare realtà che sono in grado di decidere in autonomia. Il piano ce l’abbiamo, ma non possiamo accettare un tavolo prefettizio che decide tutto. Anche perché se non giungerà a soluzione, sarà il Presidente della Regione a ordinare”.

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