Election day il 6 settembre? Zaia: "Non votare a Luglio è una sospensione della democrazia"
La dottoressa Russo durante la conferenza ha spiegato come leggere i dati su tamponi e positivi.
Due ospiti in conferenza stampa: la dottoressa Russo, Direttore del servizio prevenzione della Regione Veneto e l’assessore De Berti, insieme all’assessore Bottaccin e Lanzarin.
Il bollettino aggiornato
Totale tamponi sono 560.868, cioè 12.025 in più rispetto a ieri. Una precisazione su questo dato: il numero indica i tamponi che gli operatori hanno effettuato e che poi verranno processati e non quelli che sono stati già analizzati. I positivi sono 19.059 (21 in più rispetto a ieri) ed è in linea con quello che era stato annunciato: meno del 2×1000 del contagio. In isolamento ci sono 3.132 persone (-78), i ricoverati sono 541 (-25), le terapie intensive sono 40, delle quali soggetti 12 positivi e 28 negativi. Dimessi 3254 (+25), morti 1342 ma in totale sono 1854. Nati 82.
L’intervento della dottoressa Russo
La dottoressa Russo ha compilato il piano di sanità pubblica a Gennaio: quando il Governo aveva allertato le Regioni dicendo che il virus poteva arrivare, la dottoressa è stata incaricata di creare le linee guida. Grazie al suo operato è stato possibile partire già il 21 febbraio 2020 con i tamponi, dopo il caso di Vò. In conferenza, la dottoressa chiarisce come leggere i dati comunicati:
“I dati che comunichiamo tutti i giorni hanno un significato importante che permette di valutare il trend. I dati vanno interpretati come legati a quel singolo giorno e poi nel tempo. Questo lo dico perché abbiamo un monitoraggio regionale e nazionale che è specifico sull’andamento dell’economia ed è legato agli indicatori di risultato, che sono: numero di casi riportati negli ultimi 14 giorni, il fattore R/T (cioè il tasso di contagiosità) che deve essere inferiore a 1: attualmente, siamo a 0,41 per la Regione Veneto. Altro indicatore è il trend settimanale, seguito dal numero dei focolai: è importante calcolare i singoli casi ma anche quelli correlati tra loro. Più è alta la contagiosità, maggiori sono i focolai che dobbiamo tenere sotto controllo. Questo valuta la contagiosità, la capacità della Regione di prendere in carico i focolai e la localizzazione geografica dei focolai stessi.”
I dati vengono inviati al Ministero e permettono di capire se siamo in aumento, decremento o stabilità. Tra gli indicatori usati, ci sono anche quelli di performance e riguardano sia gli operatori che il numero di ricoveri.
E il contagio zero?
Il contagio 0 è stato dichiarato sulla base dei dati emanati il pomeriggio: nessun tampone positivo nella giornata di ieri e ciò vuol dire che non ci sono aumenti. Bisogna però fare attenzione al messaggio che passa: se si dice che non c’è più il contagio, alla popolazione arriva un segnale “non utile ai fini del contenimento dell’epidemia”. Il dato di ieri non è un trend, quindi bisogna ancora mantenere alta l’attenzione.
“Dobbiamo perseguire quello che stiamo facendo e semmai rafforzare. Abbiamo esteso il periodo di isolamento con i soggetti sintomatici da 14 a 21 giorni e abbiamo detto che anche per i soggetti asintomatici di fare il tampone anche ai contatti occasionali. Se allentiamo in questo momento, il rischio è di tornare alla Fase 1″.
La parola al Presidente
A chi ha chiesto quale sia il rapporto con il professor Crisanti, Zaia replica che è ottimo e che il professore fa parte del team veneto:
“La squadra c’è: oggi ho invitato la dottoressa Russo e credo che oggi abbiate capito che punto strategico è“
In commissione è stata approvata una finestra per le elezioni dal 6 settembre. Ci sarà probabilmente un election day:
“E’ inspiegabile il motivo per cui il Governo decida di non andare a votare a Luglio o il 2 Agosto: significherebbe garantire la preparazione delle liste in periodo non estivo o comunque vacanziero. Non votare a Luglio è una sospensione della democrazia: ci sono tutti i presupposti per andare a votare”
Già in apertura della conferenza stampa, il Presidente aveva toccato l’argomento, parlando anche della riapertura delle scuole:
“Noi stiamo lavorando perché le scuole si aprano. Anche quando abbiamo parlato di elezioni, abbiamo detto che avremmo sfruttato il periodo estivo per evitare che si aprano e chiudano le scuole e che ci sia questo “stop and go”
Per gli spostamenti tra regioni, bisogna mirare ad uno “Schengen Sanitario”: serve una regia europea per la riapertura delle frontiere.