Molotov contro la sede del Pd Vicenza, solidarietà da Verona: "Un fatto gravissimo che non farà arretrare la nostra comunità"
Subito molte le reazioni di vicinanza e solidarietà ai Dem vicentini
Subito molte le reazioni di vicinanza e solidarietà ai Dem vicentini.
Grave episodio
Bottiglia incendiaria lanciata contro la sede del Pd provinciale di Vicenza. Ignoti attentatori hanno scagliato anche alcuni sassi, uno dei quali ha infranto il vetro di una finestra. Sull’episodio, che ha subito scatenato una ridda di polemiche e prese di posizione, stanno ora indagando gli agenti della Digos della Questura di Vicenza. Nei pressi della sede Dem vicentina, situata in una palazzina in zona Fiera, è stato trovato un foglio con la rivendicazione dell’attentato: “uno dei tanti italiani“, la firma in calce. Non sembrano esserci collegamenti con la ricorrenza del 25 Aprile, ma rivendicazioni di natura sociale. La parete esterna della sede è stata annerita dalla molotov, ma non risultano ulteriori danni. La segretaria provinciale, Chiara Luisetto ha spiegato:
“E’ come quando cercano di entrarti in casa. La sede provinciale è un po’ una casa politica, un posto dove si discute, ci si confronta, anche con decisione, dove festeggiamo le vittorie e condividiamo le sconfitte. E’ soprattutto un posto che sa di comunità…ed è questa che oggi è stata vigliaccamente colpita. Siamo democratici, ce l’abbiamo nel nome, nei pensieri e nello stomaco (qualche gastrite non ci manca). Siamo aperti e solidali, lo abbiamo dimostrato raccogliendo oltre 12500 euro in poche settimane e donando 3700 dispositivi di protezione alle realtà socio-sanitarie vicentine. Siamo una comunità che davanti alle minacce, si rafforza, si compatta, continua a coltivare ciò in cui crede. Per cui questi vetri rotti, la molotov lanciata, la bandiera dell’Italia in parte bruciata e la minaccia di nuovi attacchi indiscriminati hanno il solo effetto di farci agire con ancora più determinazione, amore per il nostro territorio, passione. p.s. firmarsi “uno dei tanti italiani” fa schifo, perché gli Italiani hanno coraggio e dignità e non si nascondono dietro a sassaiole e lanci di molotov. Per cui no, vigliacco, non sei uno dei tanti italiani. p.p.s. per i gentili signori che si sono presi il disturbo di sostenere questo gesto pubblicamente: vi denunciamo”.
La vicinanza di Zingaretti
E sull’episodio è intervenuto anche il segretario nazionale, Nicola Zingaretti, che ha stigmatizzato l’accaduto esprimendo poi la sua vicinanza alla comunità democratica vicentina.
“Gravissima l’aggressione alla sede PD di Vicenza. Ci auguriamo che le forze dell’ordine facciano chiarezza su una vicenda che ha dell’inquietante per le modalità con le quali è avvenuta. Un abbraccio alla comunità democratica di Vicenza. Siamo con voi! Nicola Zingaretti
La solidarietà da Verona
E' arrivata immediatamente la solidarietà anche dal Pd di Verona:
"Esprimiamo piena solidarietà al Partito Democratico di Vicenza, ai suoi dirigenti e a tutti i militanti ed iscritti per l’attacco subito oggi con lancio di molotov contro la sede provinciale. Un fatto gravissimo che non farà arretrare la nostra comunità dall'impegno quotidiano nella promozione dei valori della nostra carta costituzionale".
Le reazioni
“Quanto accaduto a Vicenza è gravissimo. Hanno tirato una molotov e sassi contro la sede del Pd locale. Alla Segretaria Chiara Luisetto, ai nostri iscritti e simpatizzanti mandiamo un abbraccio e vicinanza per questa azione squadrista compiuta nella notte da ignoti codardi, vili. Che hanno poi lasciato un delirante volantino senza firma (ovviamente, perché son codardi) per rivendicare questo attentato. Ora Polizia e Magistratura stanno indagando, ma c’è qualcosa che va oltre. Ed è questo infame clima di odio. Che deve finire. Perché l’esasperazione dell’aggressività politica, tutta la bile, il veleno vomitato nel Paese, si trasformano poi in questo: in molotov lanciate contro chi sta dalla parte dell’Italia e della democrazia. Da sempre. A questa ondata di odio dobbiamo dire no. Dobbiamo combatterla, annichilirla culturalmente, arrestarla. E dimostrare che la democrazia è altro. Ben altro rispetto a questo squadrismo”.
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