Roberto Saviano, cittadinanza onoraria revocata dal Consiglio comunale di Verona
Si accende la polemica sulla decisione del Parlamentino in merito alla cittadinanza onoraria attribuita all'autore di Gomorra.
Volano gli stracci tra i referenti delle principali sigle sindacali e il Consiglio comunale di Verona, per la revoca della cittadinanza onoraria a Roberto Saviano.
Roberto Saviano, revocata la cittadinanza onoraria
Aveva ricevuto l'onorificenza nel 2008, ma da oggi, Roberto Saviano, non sarà più cittadino onorario di Verona. Una scelta, quella presa dal Consiglio comunale del capoluogo di provincia, forse motivata dalle prese di posizione dell'autore di Gomorra sui temi come le droghe leggere, o sulle politiche adottate nei confronti dei migranti dal leader del Carroccio, Matteo Salvini.
La richiesta di revoca era stata presentata già un anno fa, e la mozione è passata con una ventina di voti favorevoli. Il caso, ovviamente, ha provocato tutta una serie di ripercussioni e la lunga onda di polemiche innescate dalla scelta fatta in Consiglio, sta già producendo alcune importanti prese di posizione. Tra i primi a scendere in campo sono state le principali sigle sindacali che hanno condiviso un comunicato unitario.
Sindacati sul piede di guerra
"Il voto espresso a maggioranza con il quale il Consiglio Comunale di Verona revoca la cittadinanza onoraria a Roberto Saviano, ferisce profondamente tutti quei cittadini, non solo veronesi, impegnati personalmente o nell’associazionismo democratico a sostegno delle istituzioni democratiche nella lotta alla criminalità organizzata.
A questa maggioranza, a questa Giunta, poco importano i segnali che vedono anche la nostra città essere oggetto non solo di attenzioni, ma anche di conclamate presenze facenti riferimento a cosche impegnate in affari illeciti e criminali che minacciano la normale vita civile ed economica.
Riteniamo irresponsabile aver colpito con questa scelta una delle figure simbolo di questa lotta, punto di riferimento di molti giovani, figura certo spigolosa ma altrettanto franca e schietta, forse troppo scomoda per quella parte della politica che tende ancora a sottovalutare, addirittura negare la presenza mafiosa e criminale nella nostra città, a nulla valgono i proclami, gli impegni scritti solo sulla carta, quando poi le scelte concrete indicano l’esatto contrario.
Vogliamo per questo manifestare il nostro disappunto sulla decisione del Consiglio Comunale ed esprimere a Roberto Saviano la nostra solidale vicinanza.
Inoltre, confermiamo il nostro concreto impegno a sostegno delle iniziative utili a promuovere la “cultura della legalità” e il contrasto della criminalità organizzata, per cambiare le scelte sbagliate della politica anche in questo caso poco lungimiranti".
La risposta dell'autore di Gomorra
Ovviamente la risposta dello scrittore e giornalista Roberto Saviano non si è fatt attendere. L'autore di Gomorra ha infatti affidato ai social la propria posizione in merito alla decisione presa dal Consiglio comunale di Verona.
"Cari amici veronesi, da oggi non sono più un vostro concittadino - ha scritto - Nella giornata di ieri il Consiglio comunale della città di Verona - con i voti di Lega e Fratelli d'Italia - ha deciso di revocare la cittadinanza onoraria che mi era stata conferita nel 2008.
Questo provvedimento non riguarda solo me, ma vuole zittire ogni spinta contraria al pensiero unico dei consiglieri di maggioranza e del loro partito. Un’ideologia che vuole ottundere il pensiero critico e mettere al bando ogni ragionamento e proposta su temi controversi. "Non è nostro concittadino chi non la pensa come noi", ecco cosa vuole dire.
Ma Verona è molto meglio dei guitti che la rappresentano ora in Consiglio comunale: esiste una città che so essere aperta e plurale, contrariamente a come certe amministrazioni si sforzino di rappresentarla.
Ed è drammatico che questa delibera arrivi mentre le altre attività del Consiglio - forse prioritarie - sembrano essere bloccate da giorni, e mentre Verona è l’ottavo comune italiano per numero di contagi.
Anche se ufficialmente non sono più un vostro concittadino, continueremo comunque a scambiarci opinioni anche quando non saremo d'accordo, a proporre soluzioni anche quando saranno scomode e a vigilare sull'operato dei nostri amministratori anche quando saremo controcorrente: perché è questo che fanno i cittadini".