Zaia: “Siamo al limite della zona arancione” | +1861 positivi Covid | Dati 25 marzo 2021
E sui venti "romanocentrici" in tema sanità, il Governatore risponde piccato a Draghi: "Gestione accentrata più efficiente? Mi fa ridere".
Punto stampa da Marghera iniziato in ritardo per la protesta di alcune categorie economiche in ginocchio. Contagi? “Siamo al limite della zona arancione”. E una risposta piccata a Draghi.
Il Bollettino
+1.861 nuovi positivi (incidenza al 4%), ricoveri 2.092, di cui 1.815 in area non critica, 277 (+10) in terapia intensiva, +25 decessi.
“Siamo al limite della zona arancione coi parametri, sia l’Rt che l’incidenza che è intorno ai 250. C’è un leggero calo ma restiamo guardinghi e aspettiamo domani”.
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Rispetto alla protesta degli operatori commerciali sotto la sede della Protezione civile, che ha fatto iniziare in ritardo il punto stampa, il Governatore ha ribadito:
“Rendiamoci conto che in molti non alzeranno più la serranda. In particolare su 60mila posti di lavoro persi in Veneto, 35mila sono del comparto turismo“.
“Siamo molto confidenti nell’effetto positivo della bella stagione, inoltre con gli operatori sanitari in prima linea vaccinati non avremo più cluster negli ospedali”. Non ce n’è: bisogna vaccinare in fretta e il più possibile”.
In Veneto in totale sono stati fatti 685.093 vaccini, nelle ultime 24 ore 22.780: “A breve scenderanno in campo i 1.300 specializzandi che daranno una grossa mano”.
Poi una novità, dopo il test su Treviso annunciato ieri: “Vaccineremo tutti gli over 80 (ne abbiamo un migliaio a domicilio) verso metà aprile”. La novità è che proprio stamattina tutte le Ulss regionali hanno dato disponibilità, in caso di un accompagnatore over 65 convivente, a vaccinare anche lui”.
Autonomia sanitaria, la risposta di Zaia a Draghi
Sulle parole Draghi degli ultimi giorni, che hanno battuto di nuovo sul tasto di un possibile accentramento statale di competenze in materia sanitaria, a scapito della gestione regionale (spesso criticata in quanto disomogenea), il Governatore ha risposto:
“Se il presidente sa di qualcuno che si è comportato male deve intervenire, noi siamo tranquilli, mi fa solo ridere il discorso dell’accentramento basato sul principio dell’efficienza, perché il Veneto è la dimostrazione che la gestione regionale può fare la differenza. E’ un problema di catena di comando che, se la sanità fosse gestita solo a livello centrale, sarebbe infinita”.