Posizione ferma

Zaia sulle elezioni: "C’è anche la proposta di far saltare il tavolo della conferenza Stato – Regioni"

Il Governatore si conferma contrario alle elezioni in autunno: tutto è pronto per votare già a luglio.

Zaia sulle elezioni: "C’è anche la proposta di far saltare il tavolo della conferenza Stato – Regioni"
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Durante la conferenza stampa di oggi, 28 maggio 2020, è emersa la notizia che, in nottata, c’è stata una riunione speciale con i Presidenti di Regione interessati al tema delle elezioni. La replica di Zaia è diretta e chiara.

Fare le elezioni quanto prima

Si insiste sulla possibilità di andare alle elezioni già a fine luglio o, al massimo, durante la prima settimana di agosto. Secondo Luca Zaia:

“Non c’è stato nessun accordo con le Regioni: Bonaccini e Toti hanno già scritto ma abbiamo una richiesta che è quella di fare quanto prima le elezioni. Pensiamo che si possa assolutamente andare a votare a fine luglio, la campagna avrebbe luogo in un periodo tranquillo e ci sono i presupposti per farlo bene: siamo anche in grado di servire un servizio di prevenzione per le Regioni in cui si dichiara che non ci sono rischi per Luglio".

Si mette in discussione la collaborazione tra istituzioni

Il Governatore ha puntualizzato:

"Tensione sì perché si mette in discussione la reale collaborazione tra istituzioni: la soluzione non è andare alle elezioni il 6 settembre 2020. Abbiamo scritto al presidente Mattarella, lui è garante della costituzione e noi siamo convinti che la costituzione non sia rispettata.L’articolo 63 prevede la sospensione delle elezioni in caso di guerra: prendiamo atto che questo articolo è stato inaugurato con il coronavirus. C’è anche la proposta di far saltare il tavolo della conferenza Stato – Regioni, consideriamo un fatto grave che la risposta alle regioni sia di tradurre il dibattito politico: è un fatto di Costituzione.”

Ci sarebbero quindi due possibili vie: il Parlamento può convertire il decreto o modificarlo, decidendo di andare a votare o facendo il modo che il Governo emani un altro decreto e vada a votare.