Reti a banda larga, cosa sta succedendo in Europa?

La fibra ottica è un’infrastruttura strategica ma, come riporta la società di consulenza Analysys Mason, il Vecchio Continente è chiamato a maggiori investimenti. E l’Italia è ancora più in ritardo…

Reti a banda larga, cosa sta succedendo in Europa?
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L’espansione delle reti a banda larga è in grado di generare diversi benefici, sia dal punto di vista sociale che economico. E questo è stato reso evidente dal lockdown a cui siamo stati costretti nei mesi precedenti. Su questo fronte tuttavia l’Europa è in ritardo rispetto a paesi asiatici come Singapore, Cina, Giappone e Corea del Sud. Ad affermarlo è il report “Full-fibre access as strategic infrastructure: strengthening public policy for Europe”, realizzato dalla società di consulenza Analysys Mason. Lo studio ha analizzato lo stato delle reti telefoniche fisse nei 27 paesi dell’Unione Europea più Regno Unito, Svizzera e Norvegia. Ne è emerso che il Vecchio Continente è chiamato ad investimenti maggiori, solo così sarà possibile ridurre il gap nello sviluppo delle reti FTTH.

Reti a banda larga, la fotografia italiana

Secondo Analysys Mason, l’Europa è in ritardo sulla tabella di marcia stilata dall’Agenda Digitale UE. Mancano gli investimenti, e per la precisione, per centrare gli obiettivi comunitari, servirebbero 65 miliardi in più l’anno. E l’Italia? Il nostro paese si trova in fondo alla speciale classifica continentale relativa al grado di sviluppo della rete a banda ultralarga. L’istantanea attuale racconta di una copertura delle reti FTTP (Fiber to the Premises, il collegamento in fibra ottica verso casa o l’attività commerciale) al 27%, con percentuale d’adozione del 17,4%. Le previsioni portano la copertura al 60% nel 2023, al 70% entro il 2025. In tre anni 14,5 milioni di abitazioni dovrebbero essere raggiunte da reti FTTH (Fiber to the Home) e poco più di un milione da reti FWA (Fixed Wireless Access).

Fibra ottica per il futuro, tra wi-fi 6 e 5G

Se il mercato italiano certo non brilla, va però ricordato che la rete a banda larga Vodafone raggiunge oggi più di due milioni di clienti. Il numero è ovviamente in aumento, grazie anche alla partnership con Open Fiber. Da una parte si lavora sul portare la rete FTTH, dall’altra sul piano FWA rivolto ad oltre 2mila comuni italiani appartenenti alle aree bianche. In ogni caso l’importanza cruciale dell’espansione della fibra ottica è sotto gli occhi di tutti. Avere a disposizione la banda ultralarga significa poter sfruttare le potenzialità del wi-fi 6 e del 5G. Tutto ciò si traduce nell’IoT (Internet of Things), nell’intelligenza artificiale, nella medicina e in tanti altri settori. 

Il caso spagnolo

Avere il pieno accesso a reti veloci e affidabili è diventato un passaggio chiave della nostra quotidianità. Questo vale sia in un’ottica economica che in quella socio-politica. A capirlo in anticipo è stata probabilmente la Spagna: lo stato iberico ha infatti fatto segnare i migliori risultati a livello europeo. Le abitazioni connesse sono al momento 22 milioni. Come è stato possibile ciò? La presenza di un’infrastruttura fisica ha permesso di contenere costi e tempistiche, ma anche il basso costo della manodopera ha fatto la sua parte. Inoltre, in parallelo, la Spagna ha sfruttato una regolamentazione in grado di favorire gli investimenti.

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