Fare carriera all’estero: cosa c’è da sapere e come prepararsi al meglio

Fare carriera all’estero: cosa c’è da sapere e come prepararsi al meglio
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Sono molte le persone che sognano una carriera all’estero dove le opportunità di trovare un’occupazione coerente con il proprio campo e il proprio livello di studio sono maggiori, migliori sono le paghe, le misure assistenziali e più in generale le condizioni di vita. Trasferirsi lontano dall’Italia, però, può non essere una passeggiata e non solo da un punto di vista burocratico o emotivo: ritrovarsi a parlare una lingua che non è la propria e a dover familiarizzare con abitudini e stili di vita completamente diversi da quelli che si conoscevano sono all’atto pratico tra le maggiori difficoltà lamentate dagli expat. Ecco, allora, qualche consiglio utile su come prepararsi a lavorare all’estero

Tre modi per prepararsi a lavorare all’estero

Studiare o approfondire la propria conoscenza della lingua parlata nel paese in cui ci si intende trasferire è il primo indispensabile passo da compiere: aiuta ad ammortizzare lo shock culturale che si rischia di vivere nei primi giorni e in una serie di circostanze quotidiane come essere l’unico italiano in fila in farmacia e non saper chiedere un comune analgesico da banco. L’errore più comune – e da evitare – è credere che le proprie reminiscenze scolastiche possano bastare: difficilmente sui banchi si studiano l’inglese, il francese, lo spagnolo per come sono parlati nella vita di tutti i giorni, senza contare che chi voglia fare carriera all’estero dovrebbe conoscere soprattutto lo slang, il gergo parlato nel proprio settore. Se si è stati promossi, insomma, senior account per la branca londinese della propria azienda è meglio iscriversi e cominciare a frequentare quanto prima un corso d’inglese C1 online per perfezionare la propria padronanza della lingua.

Anche programmi come quelli per gli scambi scolastici negli ultimi anni di superiori o l’Erasmus sono un ottimo modo per prepararsi a lavorare all’estero. Se svolti nello stesso Paese in cui ci si intende trasferire per fare carriera all’estero permettono, infatti, di cominciare a conoscere meglio i suoi abitanti, il loro stile di vita, la loro cultura. Molte università consentono, per altro, anche agli studenti Erasmus di accedere a servizi per il job placement e a stage o tirocini e da un punto di vista lavorativo è questo un ottimo modo per crearsi un network. Più in generale amicizie e conoscenze come quelle strette durante un periodo di studio o di lavoro all’estero rappresentano una rete, dei punti di riferimento utili in vista del trasferimento. 

Per questo anche se si è ormai fuori dai circuiti scolastici o universitari, il modo migliore per prepararsi ad andare a lavorare all’estero è visitare il paese in cui ci si intende andare a vivere e farlo per una durata di tempo ragionevole o, meglio ancora, trasferirvisi per temporaneamente. La si potrebbe considerare una sorta di prova generale che serve per capire se il posto che si è scelto è quello che fa davvero più al caso proprio e se ci sono davvero i presupposti per costruire lì la propria carriera all’estero. Durante questa visita di prova si potrebbe approfittare, per altro, per dare uno sguardo al mercato immobiliare – lavorare all’estero significa, infatti, fare presto i conti con la necessità di affittare casa e non sempre è facile o le condizioni sono favorevoli – o alle proposte di lavoro che riguardano il proprio profilo. 

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