Gli infortuni più comuni dopo un incidente, come funziona il risarcimento dei danni
Purtroppo, si sente sempre più di frequente parlare di incidenti stradali che sono costati la vita, nei casi più gravi, a delle persone o hanno cambiato in ogni caso la loro esistenza, portando a degli infortuni particolarmente gravi. Gli incidenti d’auto, infatti, possono provocare numerose lesioni personali piuttosto gravi.
Gran parte delle persone subisce un ferimento per via di un sinistro e subisce delle lesioni da impatto. L’impatto deriva da un urto contro una delle componenti dello stesso veicolo oppure contro oggetti che finiscono in aria negli istanti in cui si verifica il sinistro.
Tra le altre lesioni particolarmente diffuse che possono insorgere per colpa di un incidente stradale troviamo i tagli oppure le lesioni che vengono provocate dallo scontro con vetri rotti oppure con le lamiere dell’auto. Spesso è il paraurti ad essere colpito in maniera pesante e l’impatto può causare notevoli problemi anche a chi guida. Nel caso in cui si dovesse essere protagonisti di un sinistro con ribaltamento del mezzo, ecco che l’occupante (o gli occupanti) dell’auto potrebbe anche essere espulso dall’abitacolo, oppure essere ferito dall’urto con le varie parti interne della vettura.
Lesioni cerebrali e al capo. Questo tipo di lesioni comprendono spesso e volentieri da commozioni cerebrali o altre lesioni di natura traumatica che hanno coinvolto il cervello. In questa categoria troviamo fratture craniche oppure emorragie interne, così come lacerazioni che necessitano di interventi di chirurgia plastica. L’insorgere di un trauma cranico può provocare una serie di danni al cervello, portando a una lesione cerebrale traumatica, che può essere lieve oppure più grave.
Le lesioni al petto. Spesso e volentieri questo tipo di lesioni derivano dallo schiacciamento provocato dall’incidente. Nei casi di maggiore gravità, tale impatto comporta la rottura delle costole piuttosto che dello sterno. È chiaro che se il conducente non indossa la cintura di sicurezza il rischio di subire delle gravi lesioni al torace è elevatissimo.
Lesioni a collo e schiena. Altre aree del corpo molto comuni in riferimento ai potenziali danni che derivano da un incidente d’auto sono il collo e la schiena. In caso di questo tipo di lesioni, si manifestano problematiche come ernia del disco, danno al midollo spinale, colpo di frusta, stiramenti, ma anche distorsioni.
Fratture e lesioni a gambe e ginocchia. Gran parte dei danni che derivano da un incidente stradale vanno a colpire le gambe e, nello specifico, le ginocchia, derivano da delle lesioni da impatto oppure da schiacciamento, che vengono provocate dallo sfondamento di una porzione della vettura. In questo caso, purtroppo, le ferite possono essere le più disparate, partendo dalle contusioni con fratture fino alle fratture multiple. Spesso può capitare di subire la rottura del menisco, in modo particolare quando le ginocchia si girano o si stortano all’improvviso.
Il risarcimento dei danni: quando si ottiene e a quanto ammonta
Nel momento in cui si verifica un sinistro, è chiaro che la prima cosa che viene data per presunta è che la responsabilità è condivisa tra i vari soggetti alla guida coinvolti. Una presunzione che agisce chiaramente sulla base di quanto prevede il nostro Codice civile, all’art. 2054. Detto questo, anche nel caso in cui dovesse essere accertata la responsabilità di un solo conducente, ecco che questo non vuol dire che l’altra persona alla guida non abbia l’onere di provare e dimostrare di aver fatto tutto quello che è nelle sue possibilità per evitare l’incidente.
Sono due le tipologie di danno che possono essere risarcite: si tratta dei danni patrimoniali e quelli non patrimoniali. La prima categoria è legata a tutti quei danni di natura materiale, quindi inerenti al risarcimento delle spese che servono per sistemare i danni che ha subito la vettura, che dipendono anche dalle zone più delicate di un’auto. Non solo, dal momento che anche tanti oggetti presenti all’interno dell’auto, in seguito al sinistro, possono essersi rotti o danneggiati irrimediabilmente. Basti pensare agli occhiali da vista o da sole, magari rotti nell’impatto, piuttosto che allo smartphone. Insomma, tutti costi da ricomprendere sotto la categoria dei danni materiali o patrimoniali, così come quelli per le cure e i trattamenti sanitari necessari dover aver subito delle lesioni fisiche.
I danni non patrimoniali o biologici, invece, riguardano il risarcimento per le lesioni, permanenti o temporanee, che hanno minato l’integrità psicofisica della persona coinvolta nell’incidente. Se l’ammontare dei danni materiali è di più facile calcolo, il discorso è diverso con i danni non patrimoniali. In questo caso, infatti, sarà un perito medico-legale a provvedere all’accertamento del danno. In ogni caso, ci sarà una ricaduta negativa della lesione sulle normali attività quotidiane della persona, così come sui rapporti relazionali.
Dando uno sguardo alla guida relativa al risarcimento danni da incidente, per poterli quantificare si prendono in considerazione due voci: l’invalidità permanente e l’invalidità temporanea. Nel primo caso si tratta di lesioni che potrebbero non comportare più il ripristino di determinate funzionalità per l’intero resto della vita della persona coinvolta. La definizione delle lesioni avviene in misura percentuale. In riferimento all’invalidità temporanea, invece, il calcolo avviene sulla base del numero di giorni in cui il soggetto coinvolto nel sinistro non può adempiere le normali attività quotidiane, sia in maniera assoluta che relativa, prevedendo quindi un ammontare giornaliero come base per calcolare l’indennità totale.
Fonti di informazioni aggiuntive:
Punti principali della riparazione del paraurti – autoparti.it