Praticare sport fa bene, ma come sottolinea il primario di ortopedia dell’ospedale Sacro Cuore di Negrar, Claudio Zorzi, l’attività fisica deve sempre essere accompagnata dal buon senso. Perché, se da un lato aiuta a mantenersi in forma, dall’altro può accelerare l’usura delle articolazioni, soprattutto di ginocchia e anche.
L’importanza del buon senso e della prevenzione
Durante un’intervista a Buongiorno Regione, il primario ha spiegato:
“Oggi un 40enne assomiglia più a un ragazzo di vent’anni di una volta, e un sessantenne a un quarantenne, perché l’attività sportiva ha migliorato molto la condizione fisica dei pazienti muscolarmente, soprattutto. Questo porta a un’usura, se si esagera, delle parti articolari, soprattutto delle articolazioni messe sotto carico, quindi ginocchia e anche.
Il buon senso è sempre la regola migliore, ridurre un po’ l’attività ed adeguarla all’età. Se la degenerazione non è avanzata si può fare una ricerca di prima strumentale con le risonanze, e poi con dei farmaci si può aiutare, e oltre ai farmaci tutta la bio medicina.”

Biotecnologie e medicina rigenerativa per ritardare la protesi
All’ospedale di Negrar, la ricerca si concentra proprio su questo: utilizzare farmaci e tecniche di medicina rigenerativa per migliorare il metabolismo cellulare delle articolazioni e posticipare il più possibile l’intervento di protesi, considerato l’ultima soluzione.
“L’obiettivo è spostare l’intervento di protesi più in là nel tempo. A 80 anni, o anche a 76, è spesso preferibile affrontarlo prima che sopraggiungano altre insufficienze di tipo cardiaco o polmonare, che potrebbero complicare la scelta chirurgica”.
In sintesi, la nuova frontiera dell’ortopedia non è solo riparare, ma rigenerare: curare l’articolazione prima che sia troppo tardi, grazie alle biotecnologie e a una medicina sempre più personalizzata.
