La protesta

Metalmeccanici in piazza a Verona: sciopero nazionale per il rinnovo dei contratti

Il 28 marzo 2025, i lavoratori metalmeccanici di Verona hanno preso parte a uno sciopero generale di otto ore, indetto dalle organizzazioni sindacali Fim, Fiom e Uilm

Metalmeccanici in piazza a Verona: sciopero nazionale per il rinnovo dei contratti
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La manifestazione, che ha coinvolto anche altre città del nord come Padova, Treviso, Mantova e Bassano, ha visto centinaia di operai sfilare per le vie della città, portando in piazza la loro richiesta di un rinnovo contrattuale che risponda alle difficoltà economiche del settore e garantisca migliori condizioni di lavoro.

Lo sciopero nazionale

A Verona, il corteo ha preso il via nel cuore della città, dove centinaia di lavoratori hanno sfilato, esprimendo il loro malcontento. La protesta si è svolta pacificamente, ma con un forte messaggio politico e sindacale, volto a sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sulle difficoltà dei metalmeccanici, che vedono il loro lavoro sempre più minacciato dalla crisi economica e dalla stagnazione salariale.

I partecipanti hanno sottolineato la necessità di un cambiamento radicale nelle politiche industriali del paese, puntando su una maggiore valorizzazione del lavoro e su una riduzione delle disuguaglianze salariali tra i vari settori. La giornata di mobilitazione è stata una chiara dimostrazione della determinazione dei lavoratori a portare avanti le proprie richieste, senza scendere a compromessi.

Sciopero nazionale dei metalmeccanici
Sciopero dei metalmeccanici a Verona

Le ragioni dello sciopero

Lo sciopero è stato indetto a seguito del fallimento delle trattative per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro del settore metalmeccanico, scaduto a fine giugno 2024. I sindacati hanno dichiarato che la contro piattaforma presentata dalle associazioni datoriali, Federmeccanica e Assistal, è stata giudicata inaccettabile. Secondo i lavoratori, il nuovo accordo non solo non prevede aumenti salariali certi, ma non affronta neppure temi cruciali come la precarietà lavorativa, la sicurezza nei luoghi di lavoro, le disparità salariali di genere e la transizione verso un’economia sostenibile.

I segretari generali delle tre sigle sindacali di Verona, Adriano Poli (Fim), Martino Braccioforte (Fiom) e Luciano Zaurito (Uilm), hanno sottolineato l'importanza di questo sciopero come chiaro segnale di protesta.

"Non possiamo più tollerare la situazione attuale"

hanno affermato, chiedendo un rinnovo contrattuale che soddisfi le richieste dei lavoratori in un contesto economico sempre più difficile.

 

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Il contesto nazionale e regionale

La manifestazione a Verona si inserisce in un quadro di mobilitazioni più ampio che ha coinvolto altre città del Veneto. I cortei a Padova, Treviso, Mestre e Bassano hanno visto migliaia di metalmeccanici scendere in piazza, con un messaggio unitario che ha attraversato tutta la regione. L’obiettivo comune è quello di portare l'attenzione sul rinnovo del contratto collettivo nazionale, una questione che ha già visto diverse difficoltà nelle trattative, con i sindacati pronti a continuare la mobilitazione finché non si troveranno soluzioni concrete.

In un contesto di continua incertezza economica e sociale, i metalmeccanici di Verona e del Veneto ribadiscono la loro determinazione nel chiedere diritti e dignità per il lavoro, nella speranza di ottenere un rinnovo contrattuale che rispecchi le esigenze di tutti i lavoratori del settore.

La protesta di oggi rappresenta, dunque, solo uno dei tanti passaggi di una battaglia che continuerà finché non verranno soddisfatte le richieste dei metalmeccanici, fondamentali per il futuro del settore e dell'industria italiana.

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