La bolletta della pizzeria lievita a dismisura: 4.663 euro, “La ristorazione esisterà solo nei ricordi”
Il caro energia sta colpendo indistintamente tutte le nostre imprese, anche se le piccole, ben prima degli aumenti boom registrati negli ultimi mesi, subiscono un trattamento di “sfavore” rispetto alle grandi realtà produttive.
Stangata nella bolletta dell’energia elettrica che si riferisce al periodo che va dal 1 al 31 ottobre 2021: ben 4.663,95 euro.
La bolletta della pizzeria lievita a dismisura
Simone Padoan, titolare della pizzeria “I Tigli” a San Bonifacio ha avuto un’amara sorpresa quando ha aperto la busta che conteneva la bolletta energetica con periodo di riferimento che va dal 1 al 31 ottobre 2021: ben 4.663,95 euro. E’ stato lo stesso Padoan ha rendere nota sui social la bolletta salatissima che ha commentato scrivendo:
“Godetevi la ristorazione perché a breve esisterà solo nei ricordi... i costi rendono proibitivi i prezzi”.
La guida online 50 Top Pizza ha stilato la classifica delle migliori pizzerie italiane nel 2021 e al quarto posto era stata nominata proprio "I Tigli" di San Bonifacio. Una pizzeria rinomata e amata a San Bonifacio che però ora deve fare i conti, come moltissime altre attività, con gli aumenti delle bollette.
Bollette alle stelle, costi triplicati
Il caro energia sta colpendo indistintamente tutte le nostre imprese, anche se le piccole, ben prima degli aumenti boom registrati negli ultimi mesi, subiscono un trattamento di “sfavore” rispetto alle grandi realtà produttive.
Secondo gli ultimi dati Eurostat relativi al primo semestre 2021, infatti, le piccole aziende pagano l’energia elettrica il 75,6% e il gas addirittura il 133,5% in più delle grandi . Questo differenziale, a scapito dei piccoli, colpisce anche le realtà di pari dimensioni presenti nel resto d’Europa, sebbene negli altri Paesi questo gap sia più contenuto del nostro.
Se ancora ce ne fosse bisogno, questa è un’ulteriore dimostrazione che il nostro Paese non è a misura di piccole imprese. Sebbene queste ultime costituiscono oltre il 99 per cento delle aziende presenti in Italia, diano lavoro ad oltre il 60 per cento degli addetti del settore privato e siano la componente caratterizzante il made in Italy nel mondo, continuano ad essere ingiustificatamente discriminate.