Proseguono gli interrogatori al 26enne accusato di aver investito Madiha e ai due testimoni
Questa mattina è giunta al Comando anche una cugina della ragazza, residente a Milano, contattata dagli agenti in quanto unica parente stretta che vive in Italia.
Proseguono senza sosta le indagini per ricostruire l’incidente mortale nel quale ha perso la vita Madiha Rahmad.
Proseguono gli interrogatori al 26enne accusato di aver investito Madiha
La ragazza di 29 anni di origine marocchina è stata investita e uccisa domenica all’alba a Porta Vescovo.
Erano appena passate le 5.30 del mattino quando la giovane, mentre passeggiava con un amico sul marciapiede di via Bassetti, è stata colpita da un’auto in maniera violentissima. L’autista, fuggito senza prestare soccorso, è stato intercettato immediatamente dagli agenti della Polizia locale.
Una pattuglia, infatti, era già in zona. Alla guida della Volkswagen Polo che non ha lasciato scampo alla ragazza, un 26enne veronese risultato positivo all’alcoltest.
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Questa mattina, unedì 23 maggio 2022 come disposto dal pubblico ministero, il giovane è stato interrogato al Comando di via del Pontiere, alla presenza del suo avvocato. Così come i due testimoni che hanno assistito all’impatto, tra cui l’amico che stava camminando con Madiha. E i colloqui proseguiranno anche oggi, giornata dedicata alla ricostruzione dettagliata dell’incidente. Gli agenti, infatti, si stanno concentrando sulle dichiarazioni rese per mettere a fuoco la dinamica esatta di quanto avvenuto e delinearne le responsabilità.
Questa mattina è giunta al Comando anche una cugina della ragazza, residente a Milano, contattata dagli agenti in quanto unica parente stretta che vive in Italia. La Polizia locale si è messa in contatto con il Consolato marocchino per comunicare alla famiglia, che vive nel paese d’origine, la drammatica notizia.