I carcerati "normali" in rivolta contro il detenuto vip Chico Forti
Ad accendere le polemiche l’associazione di parenti di detenuti Sbarre di Zucchero, costituitasi proprio nel Veronese a partire dalla condizioni del carcere di Montorio
Lo scorso 19 maggio 2024 Enrico Forti, 65enne trentino condannato all'ergastolo in Florida con l'accusa di omicidio, è arrivato al carcere di Montorio a Verona dove continuerà a scontare la pena. Dopo aver avuto l'opportunità di incontrare sua madre, si accendono le polemiche su un suo presunto trattamento di favore.
I carcerati "normali" in rivolta contro il detenuto vip Chico Forti
Non è passata nemmeno una settimana dall’arrivo in Italia di Chico Forti, accusato di aver ucciso l'imprenditore australiano Dale Pike il 15 febbraio del 1998. Il cadavere della vittima, con cui Forti era in affari per acquistare il "Pikes hotel" a Ibiza, venne trovato su una spiaggia in Florida.
L'aereo di Enrico (Chico) Forti era atterrato lo scorso sabato 18 maggio 2024 in tarda mattinata nell'aeroporto militare di Pratica di Mare. Dopo 24 anni di carcere in Florida, il 65enne trentino è tornato a casa, grazie all'operato della diplomazia italiana, ma anche della collaborazione da parte del governo degli Stati Uniti e dello Stato della Florida.
Dopo la prima notte in carcere, Forti aveva chiesto di incontrare la madre 96enne residente a Trento che non vedeva dal 2008 e, dopo una risposta positiva, si è accesa una polemica su un suo presunto trattamento di favore in cella.
Ad accendere la miccia, l'associazione Sbarre di Zucchero
Ad accendere la miccia, l’associazione di parenti di detenuti Sbarre di Zucchero, costituitasi proprio nel Veronese a partire dalla condizioni del carcere di Montorio.
Anche il selfie con il deputato Andrea di Giuseppe all’interno del penitenziario, comunque scattato in un’area non protetta e con l’autorizzazione della direttrice, ha destato qualche dubbio in merito al favoreggiamento di Forti.
La vicepresidente Micaela Tosato parla di segnalazioni di familiari sul fatto che Forti, condannato in via definitiva negli Stati Uniti all’ergastolo per omicidio, sia stato accompagnato all’interno del penitenziario come fosse un visitatore qualsiasi.
Linea che appoggia anche il sindacato della polizia penitenziaria con il segretario generale Aldo Di Giacomo che ha parlatp di "spettacolarizzazione e messaggio sbagliato, come se la detenzione in Italia fosse un viaggio premio".
Anche la camera penale Veronese ha sollevato critiche.
"A Montorio - fa sapere il presidente Paolo Mastropasqua - ci sono quasi 600 detenuti per una capienza massima di 335. E ci sono stati cinque suicidi lo scorso anno. Auspichiamo che la situazione migliori e lo stesso trattamento venga garantito anche per gli altri".