A Castelnuovo del Garda

Anziani imbavagliati e rapinati in casa, fermata la banda in trasferta dei finti finanzieri

Una rapina avvenuta lo scorso 29 maggio 2023: scatta l'arresto per cinque soggetti tra i 20 e 72 anni, residenti tra il Bresciano e la Sicilia

Anziani imbavagliati e rapinati in casa, fermata la banda in trasferta dei finti finanzieri
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Si sono presentati alla porta di casa di una coppia di anziani fingendosi militari della Guardia di Finanza e facendo credere loro di dover eseguire un controllo di routine. Ma appena i due finti finanzieri sono entrati nell'abitazione, subito sono comparsi anche due rapinatori mascherati con passamontagna che li hanno legati, imbavagliati e chiusi in bagno. A quel punto la banda ha rapinato la villa dei due coniugi. A più di un anno di distanza dall'accaduto, però, i Carabinieri della Compagnia di Peschiera del Garda sono riusciti a identificare gli autori del colpo. Si tratta di una banda di malviventi in trasferta: scatta l'arresto per cinque soggetti, residenti tra il Bresciano e la Sicilia, di età compresa tra i 20 e i 72 anni.

Fermata la banda che ha rapinato due anziani in casa a Castelnuovo del Garda

Nella mattinata del 23 luglio 2024, i Carabinieri della Compagnia di Peschiera del Garda, con il supporto dei militari delle Compagnie Carabinieri di Misilmeri (PA) e Brescia, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dall’Ufficio G.I.P. del Tribunale di Verona, nei confronti di cinque uomini, di età compresa fra i 20 e i 72 anni, residenti in Sicilia e nel Bresciano, sul conto dei quali sono stati acquisiti gravi indizi di colpevolezza in relazione alla loro partecipazione, uno quale ideatore ed organizzatore e gli altri quali autori, nella rapina aggravata e in concorso perpetrata in un’abitazione lo scorso 29 maggio 2023 a Castelnuovo del Garda ai danni di due anziani che, nella circostanza, sono stati immobilizzati e imbavagliati.

 

Il provvedimento di custodia cautelare in carcere in questione è il prosieguo di quello eseguito dai Carabinieri di Peschiera del Garda lo scorso 8 aprile e circostanzia, in dettaglio, il ruolo ricoperto dagli indagati tratti in arresto in relazioni alle fasi esecutive della rapina.

Si sono finti militari della Guardia di Finanza

Nello specifico due rapinatori, fingendosi militari delle Fiamme Gialle, indossando una pettorina con la scritta “Guardia di Finanza” ed una placca distintiva al collo, hanno simulato un controllo di polizia presso la villa delle due vittime. Quest’ultime, tratte in inganno dagli abiti e dal distintivo indossati dai due uomini, hanno consentito loro l’ingresso ai quali, in modo repentino, si sono associati altri due soggetti che con forza hanno spinto gli anziani coniugi all’interno dell’abitazione.

 

Una volta all’interno i rapinatori, tre dei quali poi travisatisi con passamontagna, spingendo ed immobilizzando i coniugi sul divano con delle fascette da elettricista e piantonandoli con la minaccia di una pistola semiautomatica ed un taser, si sono impossessati della somma di 500 euro in contanti, di una carabina e di una collanina d’oro strappata dal collo di uno dei coniugi.

Successivamente, prima di darsi alla fuga, i rapinatori hanno imbavagliato le vittime e le hanno chiuse all’interno del bagno dello scantinato. Nonostante le violente limitazioni, le vittime sono riuscite a liberarsi e a dare l’allarme.

Le indagini dei Carabinieri

Immediatamente allertati i Carabinieri di Peschiera del Garda hanno avviato le indagini acquisendo dalle vittime le prime indicazioni sull’accaduto e, informata l’Autorità Giudiziaria, hanno passato alla verifica e all’estrapolazione delle immagini esistenti sui sistemi di videosorveglianza presenti nelle immediate vicinanze dell’abitazione dove era stata perpetrata la rapina.

Sotto le direttive della Procura della Repubblica di Verona, i Carabinieri hanno approfondito le indagini attraverso mirate investigazioni, sia di natura tecnica che di tipo tradizionale, analizzando altresì i movimenti degli indagati nei giorni precedenti alla rapina. Un importante, quanto concreto contributo alle indagini è stato acquisito grazie agli accertamenti dattiloscopici susseguenti al sopralluogo, eseguito dai militari della Sezione Investigazioni Scientifiche del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale Carabinieri di Verona, attraverso i quali si è giunti all’identificazione di uno degli indagati.

Quanto ricostruito dai Carabinieri ha permesso di tracciare un quadro indiziario assolutamente grave e puntuale a carico degli indagati, tanto che l’Autorità Giudiziaria scaligera, concordando su quanto compendiato dai militari dell’Arma, ha richiesto e ottenuto dal G.I.P. presso il Tribunale di Verona l’emissione dell’ordine di custodia cautelare in carcere a carico degli indagati.

Trovate armi rubate in casa di un rapinatore

Nel corso della perquisizione compiuta carico di uno degli indagati, il 72enne residente nella provincia di Brescia, sono state rinvenute e sequestrate diverse armi da fuoco (pistole e fucili), munizionamento e silenziatori artigianali, provento di altrettanti furti compiuti nelle province di Verona, Brescia e Bolzano; peraltro, due dei fucili sequestrati sono risultati modificati in fucili a canne mozze, al fine di aumentarne la potenzialità offensiva.

Armi sequestrate al rapinatore 72enne

L’articolata attività d’indagine compiuta dai Carabinieri sotto le direttive della A.G. scaligera ha permesso di disarticolare la tipica “banda in trasferta” composta da sei soggetti e, alla luce degli elementi indiziari sin qui acquisiti, non si escludono ulteriori sviluppi.

Nella stessa mattinata del 23 luglio 2024, i quattro soggetti, una volta tratti in arresto e concluse le formalità di rito, sono stati tradotti presso le Case Circondariali di Palermo-Pagliarelli e Brescia a disposizione dell’Autorità Giudiziaria procedente. Si rappresenta che la misura è adottata di iniziativa da parte del Comando procedente e che per il principio della presunzione di innocenza, la colpevolezza delle persone sottoposte ad indagine in relazione alla vicenda in questione sarà definitivamente accertata solo dove intervenga sentenza irrevocabile di condanna o forme analoghe.

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