Cartello di "Centopercentoanimalisti" alla stazione di Dolcè: "Salviamo gli agnelli. No alla strage!"
In stazione affisso uno striscione quale promemoria per i pastori che di questi tempi pasquali accompagnano gli agnelli al macello

Sono sul piede di guerra da Genova a Padova, dal Trentino al veronese: dopo l'iniziativa a Padova di due giorni fa quando il Movimento "Centopercentoanimalisti" aveva portato fino al Santo la sua protesta contro lo spaventoso massacro di centinaia di migliaia di agnelli e capretti, che si aggiunge a quello quotidiano di altri animali considerati cibo, lunedì 14 aprile 2025 è comparso alla Stazione ferroviaria di Dolcè un altro striscione con la scritta:
"Salviamo gli agnelli. No alla strage! 100% Animalisti NZT"
"Centopercentoanimalisti" dice che quello degli agnelli è un sacrificio tradizionale insano che non ha nulla a che fare con la religione, a spese di creature con un mese o pochi mesi di vita, che vengono strappate alle madri, sgozzate e poi esposte nei supermercati.
Pasqua - continua la protesta - festa della primavera, della vita, della Resurrezione (per i credenti) deve essere ricordata come la strage degli innocenti! E’ tempo di smettere queste “tradizioni” barbare.
Con queste stesse motivazioni, dunque, il movimento ha fatto capolino, non a caso, nella Lessinia terra di pastori ed allevamenti di pecore e, precisamente, a Dolcé (VR). I Comuni dei Monti Lessini, si saprà, sono montani o collinari e, accompagnando i poveri agnelli destinati alla strage, vi transitano i pastori cui l'inusuale promemoria e dedicato.
I "Centopercentoanimalisti" a respingere i quali i guardiani della basilica del Santo hanno chiamato le Forze dell'Ordine, poi accorse con la Digos che ha identificato i militanti, dopo altre eclatanti e recenti proteste a Verona, Affi, Genova ed in Trentino, di nuovo qui nel veronese hanno optato per una azione anonima che comunque non ha mancato di attirare l'attenzione.

Essi a Padova erano andati personalmente a ribadire che lo stesso Gesù sarebbe stato il primo Animalista “ALF” (Animal Liberation Front) della storia, dato che la sua prima azione fu quella della liberazione degli animali del tempio: quella "spelonca di ladri” dove si vendevano animali per i sacrifici.
Non solo, la stessa ultima cena, dicono, fu vegetariana: dell’agnello in tavola nemmeno l’ombra.
Per la verità l'Agnello che si andava ad immolare per noi, era lo stesso Gesù Cristo, ma qui non vogliamo rischiare di cadere nella blasfemia rincorrendo le ragioni del movimento che a propria giustificazione prende e fa sue proprio la parole della Consacrazione, ed indica ad esempio la Resurrezione come canto alla vita ...degli agnelli.
Torniamo dunque alla cronaca per dire solo che, complice la Pasqua, è comparso sotto al cartello della stazione ferroviaria di Dolcè, lo striscione che vuole attirare l’attenzione sulla sorte degli agnelli e capretti macellati in questa occasione.
Questa la rivendicazione dell'azione di Dolcè:
"Siamo nella "Settimana Santa", che precede la festa più importante del cristianesimo: la Pasqua.
E' veramente assurdo che la ricorrenza della resurrezione da morte di Gesù, festa della Vita, veda il massacro di centinaia di migliaia di Agnelli: è una tradizione di tempi passati, che va contro la figura e l'insegnamento di Cristo, comunque lo si consideri.
Gli antichi usavano sacrificare Animali alla divinità, ma Gesù Cristo offre se stesso come Agnello espiatorio. E' un insegnamento su quali cristiani (e non solo loro) dovrebbero riflettere.
Vediamo con piacere che il "consumo" di Agnelli e Capretti è drasticamente diminuito: deve cessare del tutto. Questa "tradizione" crudele deve cessare completamente.
Militanti di Centopercentoanimalisti , martedì 15 aprile, hanno affisso striscioni in diverse zone del nord Italia. Uno striscione è stato affisso alla stazione dei treni di Dolcè (Verona). I Comuni appartenenti alla Lessinia sono 17, 13 Comuni montani, 4 parzialmente montani, tra cui appunto, Dolcè, dove spesso transitano i pastori con i poveri Agnelli destinati alla strage, ma non solo, la Lessinia è tristemente famosa per gli Allevamenti delle Pecore.
MOVIMENTO "CENTOPERCENTOANIMALISTI"
Gli animalisti sui "social"
Dalla sua pagina FB, il Comitato parla di denuncia simbolica: un’esortazione a rivedere tradizioni che non hanno più alcuna giustificazione etica né culturale.
Fin qui niente da dire: sono opinioni - che magari non sono mai arrivate a protestare per le macellazioni casalinghe o nei giardini senza nessuna autorizzazione di cui talvolta leggiamo, messe in atto da credenti di altra fede che gli agnelli li sgozzano in spregio alle ancorché minime disposizioni sanitarie sulla macellazione - ma sono opinioni.
Il problema potrebbe sorgere invece ad approfondire la filosofia dei "Centopercentoanimalisti" nel loro sito internet "centopercentoanimalisti.org" nel quale, infatti, fanno propria la "Dichiarazione di guerra" best seller internazionale di autore anonimo, dal quale prendono spunto, ma che come sottotitolo fa:
"Uccidere gli umani per salvare Animali e Ambiente"

In sintesi
In sintesi, ecco la filosofia animalista che più estesamente potrete trovare qui e che fa così:
Molta gente dichiara di amare gli animali. Ma per i liberatori, la visione di alcuni presunti “amanti degli animali”, compresa quella dei membri di organizzazioni “umanitarie”, è altrettanto ridicola.
Gli animali saranno rispettati o perché la gente li ama, o perché la gente avrà paura di quello che gli potrebbe accadere se non li si tratta con rispetto!
Tratto da “dichiarazione di guerra” (screaming wolf), precisano, ma non ci stupiamo più se al loro seguito si muove anche la Digos.