La tanto attesa Fiera del Riso di Isola della Scala, in programma dal 19 settembre al 12 ottobre, potrebbe non aprire i battenti. A metterla in discussione non è la logistica, ma l’epidemia di Chikungunya che da oltre un mese sta colpendo il Veronese, con 46 casi accertati, tutti autoctoni. Gli ultimi due casi riguardano si sono verificati a Cavaion e uno proprio a Isola della Scala, dove sono scattate nuove misure straordinarie di contenimento nel raggio di alcune centinaia di metri dall’abitazione dell’infetto.
Salgono a 46 i casi di Chikungunya nel Veronese
Dalla prima diagnosi, registrata il 6 agosto a Negrar, il virus trasmesso dalla zanzara tigre si è diffuso rapidamente, interessando diversi comuni della provincia: Arbizzano, Affi, Domegliara, Sant’Ambrogio di Valpolicella, San Pietro in Cariano, Parona e perfino alcuni quartieri della città di Verona. La conseguenza più immediata è stata la cancellazione o sospensione delle sagre popolari: dalla Festa della Birra di Parona alla sagra di Dossobuono, fino alla Sagra del Ceo a Chievo.
A Isola della Scala, l’attenzione resta altissima a pochi giorni dall’inizio della Fiera del Riso, appuntamento di richiamo nazionale che prenderà il via venerdì prossimo e proseguirà fino al 12 ottobre.
“C’è apprensione – ammette al TGR Veneto Roberto Venturi, presidente dell’Ente Fiera – ma con la disinfestazione il rischio si riduce e siamo fiduciosi”.

Con i suoi numeri, quella del Veronese è oggi la seconda epidemia di Chikungunya in Italia, dopo i circa cento casi segnalati a Carpi, in Emilia Romagna. La Regione Veneto e l’Istituto superiore di sanità hanno predisposto una serie di disinfestazioni straordinarie, anche in aree lontane dai cluster, per limitare al massimo la proliferazione delle zanzare. Alla popolazione è stato chiesto di collaborare, eliminando ristagni d’acqua da sottovasi e fioriere, in particolare nei cimiteri.
Prevenzione
Il virus non si trasmette da persona a persona. Il rischio nasce se una zanzara punge un malato e poi trasmette l’infezione a un altro individuo. Da qui l’invito dei medici a rivolgersi subito a un presidio sanitario in caso di febbre alta senza sintomi respiratori e a rispettare almeno cinque giorni di isolamento in caso di positività. Solo con queste misure, unite alla lotta agli insetti, sarà possibile circoscrivere i contagi.
L’epidemia preoccupa, ma gli esperti ricordano che la letalità del virus è molto bassa. Resta da capire, però, se basterà per salvare la stagione delle sagre e la Fiera del Riso, simbolo della tradizione veronese.