"Codice Rosso"

Scavalca il cancello e prova a entrare in casa dell’ex: per colpa sua lei vive in ansia da giugno

Vicenda delicata e relativa alla violenza di genere avvenuta a Nogara lo scorso mercoledì 8 ottobre 2025

Scavalca il cancello e prova a entrare in casa dell’ex: per colpa sua lei vive in ansia da giugno

Dal Comando Provinciale del Carabinieri di Verona, l’Ufficiale addetto alla stampa fa sapere che nel pomeriggio di mercoledì scorso, 8 ottobre 2025, i militari della Stazione di Nogara hanno arrestato un 23enne, colto in flagrante mentre cercava di introdursi nell’abitazione della 20enne ex fidanzata, scavalcandone la recinzione.

L’intervento tempestivo dei militari ha evitato conseguenze peggiori. Alla vista dei Carabinieri quello ha dapprima rifiutato di fornire le proprie generalità e ha poi ha spinto i Carabinieri, tentando di darsi alla fuga ma, immediatamente bloccato, è stato reso inoffensivo.

Dalle verifiche successive è emerso che l’individuo, sin dal mese di giugno teneva in ansia la ragazza con tutta una serie comportamenti persecutori e minacciosi, tanto da costringerla a modificare le proprie abitudini.

Il caso da “Codice Rosso”

Era il classico caso al quale applicare il protocollo da “Codice Rosso”, che sta ad indicare le necessità di tutelare le vittime di violenza domestica e di genere.

L’arrestato è stato quindi trattenuto nelle camere di sicurezza del Comando in attesa del giudizio per direttissima, fissato per ieri, 9 ottobre 2025, durante il quale l’arresto è stato convalidato ed al bell’imbusto è stato intimato il divieto di avvicinamento alla vittima e l’applicazione del braccialetto elettronico, in attesa dell’udienza prevista per il 20 novembre 2025.

Professionale gestione della vicenda

I Carabinieri della Stazione di Nogara si sono meritati le attenzioni dei loro superiori per la professionalità con cui hanno gestito tutta la vicenda, particolarmente delicata  proprio perché relativa alla violenza di genere che, sempre più spesso, porta ad epiloghi ben peggiori.

“Nella fattispecie – dice il comunicato del Comando Provinciale – i militari non si sono limitati a tutelare rapidamente e concretamente la vittima arrestando in flagranza l’indagato, ma hanno svolto una minuziosa indagine sul comportamento dell’indagato, così da consentire all’Autorità Giudiziaria di adottare misure cautelari efficaci, quali l’obbligo del braccialetto elettronico, così come disposto dal Tribunale”.