La provincia di Verona è stata scossa in queste ore dall’ennesimo caso di femminicidio (in copertina: la palazzina dove si è verificato il femminicidio).
Accoltella la compagna e la uccide
Una tragedia che si è verificata nella notte tra lunedì 27 e martedì 28 ottobre 2025 a Castelnuovo del Garda, in una palazzina di via Silvio Pellico.

I Carabinieri della Compagnia di Pescheria del Garda hanno sottoposto a fermo Reis Pedroso Douglas cittadino brasiliano di anni 41 perché gravemente indiziato di avere ucciso, all’interno della propria abitazione, con un numero imprecisato, ma comunque smisurato di coltellate la compagna, Stapazzollo Custodio de Lima Jessica nata anch’essa in Brasile, di anni 33.
E’ stato il 41enne, verso la mezzanotte, a chiamare i Carabinieri manifestando intenti suicidari e così sono partiti gli accertamenti prima verso di lui e poi, a seguito delle sue informali ammissioni, il cadavere è stato rinvenuto nella sua abitazione di Castelnuovo. Il coltello è stato rinvenuto all’interno della sua vettura.

Reis Pedroso, che annovera una condanna per rifiuto dell’accertamento dello stato di ebrezza e che dagli accertamenti risulta fare un uso smodato di alcool e di stupefacenti, si trova già sottoposto a procedimento penale per numerose ipotesi di reato: maltrattamenti (aggravati dall’art. 94 cp) , nonché lesioni volontarie in danno proprio della compagna commessi quantomeno da agosto 2024 ad aprile 2025.
Nella stessa indagine preliminare, sono anche stati contestati alcuni fatti di violenza sessuale dal medesimo perpetrati nel dicembre 2024 in danno della sorella della Stapazzollo Jessica, ed infine condotte di resistenza e minaccia in danno dei Carabinieri intervenuti.
In seguito a questo evento il Questore di Verona aveva emesso provvedimento di ammonimento ai sensi dell’art. 3 DL n.93 del 2013. Si precisa che, esaurite le investigazioni, in data 17 settembre 2025, l’Ufficio veronese ha chiesto al Giudice delle indagini preliminari il rinvio a giudizio per tutti questi fatti reato.

Nel corso delle indagini preliminari, e precisamente il 21 aprile 2025, i Carabinieri della Compagnia di Caprino Veronese avevano proceduto al suo arresto in flagranza di reato in quanto si era reso protagonista di un ennesimo episodio di violenza in danno di Stapazzollo Jessica, consistito questa volta nella seguente condotta:
“Gettandola a terra, trascinandola per i capelli sull’asfalto, colpendola con tre pugni al volto e infine attingendola ripetutamente al volto e al collo con la chiave della sua autovettura”.
Il Giudice, su richiesta di questa Procura, aveva convalidato l’arresto ed applicato misura cautelare. Al momento attuale, e precisamente dal 23 aprile 2025, quindi Reis Pedroso era sottoposto alla seguente misura cautelare:
“Divieto di avvicinamento alla persona offesa ed ai luoghi dalla stessa abitualmente frequentati, da individuarsi in sede di esecuzione con le modalità di controllo previste dall’articolo 275 bis cpp mantenendosi ad una distanza di 500 metri dalla persona e dai luoghi suddetti. Vietando al Reis Pedroso di contattare con qualsiasi mezzo la persona offesa ed applicando il divieto di dimora nel Comune di Ponti sul Mincio dove la donna era domiciliata”.

Tuttavia l’intervento congiunto di installazione dei dispositivi – per espressa comunicazione da parte di Fastweb spa – si era potuto concretizzare, ad opera dei Carabinieri, solo il successivo 19 maggio 2025.
In pratica a Reis Pedroso era stato installato il braccialetto elettronico, ed alla donna era stato consegnato l’apposito apparato ricevitore spiegandole il funzionamento.
Al momento del fermo, Reis Pedroso è stato trovato senza il braccialetto elettronico ed i Carabinieri lo stanno attualmente ancora cercando, mentre l’apparato consegnato da FastWeb spa alla persona offesa è stato rinvenuto nascosto nel garage della abitazione della madre a Ponti Sul Mincio.
Sono in corso investigazioni per il rintraccio del braccialetto elettronico e per capire quando e dove il Reis Pedroso se ne è disfatto.
Il post di Zaia
Tra i primi a darne notizia è stato Luca Zaia, Presidente di Regione Veneto, che in un post pubblicato sulla sua pagina Facebook ha riferito che una donna brasiliana ha perso la vita dopo essere stata accoltellata dal compagno, anch’esso brasiliano. Quest’ultimo è stato già fermato dai Carabinieri, i quali stanno procedendo con tutti i rilievi del caso.
“Da quanto si è appreso – riporta Zaia – la donna in passato aveva già chiamato i carabinieri per maltrattamenti domestici, ma poi aveva ritirato la denuncia. E proprio a causa del clima familiare violento alla donna – su richiesta del padre – era stato tolto l’affidamento della figlia avuta da una precedente relazione”.
“Repressione non basta, le violenze si contrastano con politiche sociali”
Con una nota stampa congiunta, Francesca Tornieri, Giampaolo Veghini e Giuseppe Bozzini, segretari dei sindacati Cgil, Cisl e Uil di Verona, commentano così l’atroce femminicidio di Castelnuovo del Garda:
“L’ininterrotta catena di femminicidi di cui abbiamo un altro tragico caso anche oggi sul nostro territorio con il femminicidio di Castelnuovo del Garda evidenzia l’inefficacia dell’approccio quasi esclusivamente repressivo portato avanti anche da questo governo che mette tra parentesi e talvolta nega la radice culturale alla base del fenomeno, limitandosi ad offrire il palliativo dell’aumento delle pene al posto di concrete politiche sociali che invece subiscono un taglio generalizzato.
Come Sindacato lo diciamo da tempo: la risposta alla violenza di genere deve passare anche e soprattutto da investimenti in prevenzione ed educazione. Serve un’azione formativa e informativa, strutturale, non sporadica od occasionale, sui temi dell’educazione all’affettività e del rispetto, che cominci già nelle scuole dell’infanzia e includa iniziative specifiche in tutti i luoghi di lavoro e in particolare sugli operatori che a vario titolo entrano in contatto con le donne vittime di violenza.
Occorre poi intervenire sul mercato del lavoro, che scarica sulle donne precarietà, salari più bassi e discontinuità lavorativa. Un lavoro stabile e di qualità è l’unico modo per garantire l’autonomia economica necessaria per affrancarsi dalla violenza. L’obiettivo è di prevenire i femminicidi creando contesti nei quali le donne si sentano libere e sicure di denunciare qualsiasi forma di molestia, abuso o violenza“.
Toigo (UIL): “65esimo femminicidio da inizio anno”
In una nota stampa diramata alle redazioni, Roberto Toigo, segretario generale Uil Veneto, ha dichiarato:
“A meno di un mese dalla Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, in programma il prossimo 25 novembre, la nostra regione si macchia di un nuovo femminicidio. Stavolta è accaduto nel Veronese: un uomo ha accoltellato a morte la compagna e – secondo quanto riporta la stampa – lei aveva già denunciato in passato di aver subito maltrattamenti. Si tratta di un fatto gravissimo: i numeri, seppure in discesa rispetto al passato, segnalano una situazione preoccupante.
Secondo il servizio Mobbing e Stalking della Uil, si tratta del 65esimo femminicidio dall’inizio dell’anno. Una piaga che va debellata, con l’insegnamento del rispetto fin dalla scuola e nelle famiglie: non possiamo tollerare che ci si abitui alla violenza”.