Progetto

Avviata la ricerca scientifica con l'Università di Verona contro il Coronavirus

Promosso e finanziato da Fondazione Cariverona con il significativo impegno contributivo di 2 milioni di euro, è entrato rapidamente nella sua fase esecutiva

Avviata la ricerca scientifica con l'Università di Verona contro il Coronavirus
Pubblicato:
Aggiornato:

La sfida alla tempesta citochinica: il progetto vuole comprendere i meccanismi alla base dei casi più gravi e acquisire le strategie per contrastare l’evoluzione della malattia.

Avviata la fase esecutiva

Il progetto di ricerca “Conoscerlo per sconfiggerlo. Alleanza contro COVID-19”, promosso e finanziato da Fondazione Cariverona con il significativo impegno contributivo di 2 milioni di euro, è entrato rapidamente nella sua fase esecutiva. Grazie all’impegno del Presidente Prof. Alessandro Mazzucco i fondi, normalmente erogati seguendo un rigido protocollo esecutivo, soni stati resi disponibili in pochi giorni, trovando nell’Amministrazione dell’Università degli Studi di Verona celere collaborazione. I ricercatori, coordinati dall’Immunologo Vincenzo Bronte, hanno così potuto già affrontare e risolvere le prime solitamente critiche fasi organizzative di predisposizione e avvio: acquisizione di materiale, validazione delle procedure, passaggi presso il comitato etico, interazione con gli specialisti variamente coinvolti nelle fasi diagnostiche e terapeutiche dei pazienti COVID .

La sfida alla tempesta Citochimica

È apparso subito chiaro quanto complessa sia la sfida posta dalle molteplici sfaccettature di questa pandemia. I quesiti sono numerosi e inusuali. Primo tra tutti quello relativo alla patogenesi della malattia, cioè ai meccanismi attraverso i quali essa innesta e alimenta, spesso fino alla morte del paziente, deleterie interazioni tra il sistema immunitario, il sistema cardiovascolare, il polmone, il sistema coagulativo. Tali interazioni si traducono nello sviluppo di vari tipi di complicazioni, spesso gravissime, tra le quali la ormai tristemente nota “sindrome da tempesta citochinica”, caratterizzata dalla produzione, da parte delle cellule del sistema immunitario, di sostanze infiammatorie (citochine) dagli effetti devastanti sul polmone e altri organi.

Asintomatici e casi gravissimi

È ormai ben noto che questa malattia si presenta in modo molto eterogeneo, con numerosi casi asintomatici che superano l’infezione senza quasi accorgersene a fronte di casi gravissimi, purtroppo spesso letali. Il progetto di ricerca, nel suo complesso, cerca le variabili che favoriscono l’instaurarsi di tali meccanismi solo in una parte, per fortuna, minoritaria dei pazienti. Ecco perchè lo studio si focalizza, in particolare, sulla conoscenza della identità e sui comportamenti biologici di questo virus e sui meccanismi immunologici che determinano questa eterogeneità, cercando di comprenderne i punti critici, dalla definizione del bersaglio cellulare del virus nel polmone e nei diversi organi coinvolti ai meccanismi del danno. Con ben chiaro l'obiettivo centrale: acquisire le possibili strategie per contrastare l’evoluzione della malattia.

Fondamentale lo scambio di informazioni

E per questo il team è multidisciplinare, comprendendo non solo ricercatori che operano in sofisticati laboratori, ma anche clinici coinvolti nella cura dei Pazienti con approcci innovativi. Uno sforzo multidisciplinare insolito ma fondamentale. Anche nella tempistica. Il team si è organizzato rapidamente, con frequenti incontri via-web, formando una fitta rete di scambio di informazioni, valutazione dei dati incessantemente forniti dalla ricerca in tutto il mondo, superando i primi interventi operativi, ma senza nulla togliere alle attività assistenziali in cui molti dei partecipanti sono coinvolti. Le sofisticate metodologie già disponibili si sono integrate con le nuove, acquisendo rapidamente apparecchiature, reagenti, personale.

Test validati in tempo record

Tra le prime tappe, fondamentali, l’acquisizione di test molecolari e sierologici validati in tempo record, la definizione di protocolli terapeutici guidati da premesse scientificamente robuste. La raccolta dei campioni necessari per acquisire preziose informazioni sulle alterazioni riscontrabili nel sangue, nei tessuti, nel polmone, la milza, i linfonodi. Informazioni da inserire, con quelle relative agli aspetti clinici ed epidemiologici dei pazienti, in un registro appositamente approntato e condiviso da tutti i ricercatori coinvolti. La squadra di ricerca, articolata e complessa, copre competenze afferenti a vari ambiti specialistici, tra i quali immunologia, virologia, malattie infettive, medicina interna, rianimazione. Vincenzo Bronte è responsabile della linea immunologica. I responsabili delle altre linee di ricerca, che a loro volta coordinano i loro più stretti collaboratori, sono: Evelina Tacconelli (epidemiologia clinica), Davide Gibellini (virologia), Domenico Girelli (clinica e fattori prognostico-predittivi). Sono inoltre coinvolti per le loro competenze specialistiche: Claudio Lunardi, Ercole Concia, Marco Chilosi, Venerino Poletti, Claudio Doglioni e Massimo Valsecchi. Il coordinamento amministrativo è affidato a Giovanni Pizzolo.

LEGGI ANCHE: Ordinanza di Pasquetta di Zaia: attività motoria oltre i 200 metri, restano chiusi i supermercati la domenica

LEGGI ANCHE: Autocertificazione: “Festa da amici”, lo perquisiscono e trovano della droga nei boxer

TORNA ALLA HOME

Seguici sui nostri canali