Casartigiani: "Favorevoli ai controlli ma fate lavorare le imprese altrimenti chiuderanno"
Luppi: "Vanno bene anche maggiori controlli, ma vanno concordate e trovate misure alternative alla chiusura anticipata".
I limiti sulla chiusura alle 18 comporterà alla chiusura di molte aziende.
Trovare soluzioni alternative
Inutile negarlo, il nuovo Dpcm, entrato in vigore da oggi, lunedì 26 ottobre 2020, sta causato diverse polemiche riguardo la chiusura alle 18 per ristoranti, bar, pizzerie e gelaterie. Luca Luppi presidente di Casartigiani Verona ha ribadito:
“L’emergenza sanitaria non si risolve a fasce orarie e tantomeno limitando la capacità degli imprenditori di fare impresa ma concertando insieme a loro la possibilità di trovare soluzioni alternative capaci, pur garantendo il distanziamento e il rispetto delle regole giustamente imposte, di continuare a lavorare in sicurezza. Limitare la possibilità di lavorare dopo le 18 potrebbe costringere molte aziende, che lavorano nei centri città, ad abbassare la serranda per sempre. Un rischio che non possiamo permetterci di correre visto tutto quello che già è stato chiesto loro di fare in termini economici per adattarsi alle misure su distanziamento e igienizzazione”.
Lavorare in estrema precarietà
Le aziende, che nel centro del capoluogo e nei grandi Comuni della provincia già sono sottoposte a vincoli di ogni genere e sono costrette a lavorare in condizioni di estrema precarietà, si troveranno con questi nuovi vincoli orari a non poter sopravvivere in attesa di ristori che per quanto lauti non potranno mai compensare quanto stanno perdendo. Il presidente Luppi ha spiegato:
“Casartigiani Verona si esprime favorevolmente a tutte quelle misure che possano prevedere maggiori controlli e mascherine anche in luoghi aperti, tuttavia sottolinea che il vincolo della chiusura d’impresa è insostenibile in un corretto contesto sociale ed economico in cui, tra l’altro, ci viene richiesto poi il pagamento di tasse che non saremo in grado di sostenere a fronte di incassi non pervenuti. Sono già tante le imprese che hanno chiuso o che sono in procinto di cessare l’attività e per questo serve una particolare attenzione per favorire ogni azione che aiuti l’espansione dell’economia. Ma fino ad oggi abbiamo solo potuto costatare la perdita di centinaia di posti di lavoro anche se ciò non viene percepito”.