Gardaland vuole riaprire: "I parchi di divertimento non sono più pericolosi delle palestre al chiuso"
Secondo la road-map, Gardaland (insieme agli altri parchi e agli stabilimenti termali) potrà aprire solamente dal 1 luglio.
Non manca il malcontento sulla road map delle riaperture e Gardaland non ci sta, puntualizzando come i parchi divertimento vengano definiti come più pericolosi rispetto ai cinema o alle palestre che sono al chiuso.
Polemica sulle riaperture
Il Decreto Covid sarà valido fino al 31 luglio 2021 e contiene una chiara road map delle riaperture a partire da lunedì 26 aprile 2021 tra cinema, teatri e concerti ma, per i parchi di divertimento, bisognerà aspettare fino al 1 luglio.
Oltre alla conferma del coprifuoco alle 22, sono proprio le riaperture che stanno creando malcontento perché con il ripristino delle zone gialle i di divertimento dovranno attendere ancora molto prima di poter accogliere gli ospiti.
Gardaland: "Inspiegabile"
A fronte della pubblicazione della road map, l’Amministratore Delegato di Gardaland, Aldo Maria Vigevani ha dichiarato:
"In attesa dell’ufficializzazione con il prossimo DPCM, non ci spieghiamo per quale motivo i Parchi Divertimento, che svolgono la propria attività quasi esclusivamente all’aperto, vengano associati, in termini di data di ri-apertura, alle fiere e ai congressi che si svolgono indoor. Addirittura, se venisse mantenuta questa scadenza per le riaperture, i Parchi verrebbero ritenuti più pericolosi delle palestre o dei cinema che sono al chiuso! Tale logica sarebbe esattamente contraria alla situazione internazionale – vedi Inghilterra e USA – dove i parchi, appunto all’aperto, sono tra le prime attività a riprendere".
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Robusto protocollo di sicurezza
Vigevani ha poi ricordato:
"Lo scorso anno Gardaland ha inaugurato la stagione addirittura il 13 giugno e grazie ad un robusto ed efficace Protocollo di Sicurezza non è stato registrato nessun contagio tra i suoi ospiti, i quali hanno confermato l’efficacia delle misure a più riprese attraverso migliaia di interviste online. Gardaland - con oltre 1.500 dipendenti diretti e 10.000 occupati nelle aziende dell’indotto del Lago di Garda - rappresenta una colonna portante dell’economia italiana".
Online anche una petizione
Su Change.org è stata lanciata anche una raccolta firme dal titolo: "Riapriamo i parchi tematici al più presto"
Ecco cosa dicono i promotori:
"I parchi divertimento non hanno nulla a che fare con attività fieristiche varie, si tratta di strutture fisse con presidi di sicurezza anti contagio estremamente rigidi, i quali, hanno permesso durante la stagione 2020, di avere zero contagi all'interno dei vari suddetti nel nostro Paese; nei parchi divertimento la gestione anti contagio non è in alcun modo diversa da quella messa in atto da musei e altre strutture all'aperto, anzi, spesso ne si identificano di ancor più precise.
Proprio per questo motivo non vediamo il motivo di permettere l'apertura di strutture oggettivamente più rischiose come piscine e stadi ben più di un mese prima dei parchi divertimento, si tiene a precisare inoltre come molte attività circostanti ai parchi stessi guadagnano e lavorano molto grazie ad essi, tanto da aprire in loro corrispondenza ogni anno, nel settore dei parchi divertimento lavorano decine di migliaia di persone ogni anno e si hanno fatturati di centinaia di milioni".
Si propone di arrivare a quota 5mila ed è già arrivata quasi alla soglia: SE VUOI FIRMARE LA PETIZIONE, CLICCA QUI