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Se credi di avere un sorriso da regalare, diventa volontario ABIO

L'intervista all'associazione che da più di vent'anni si impegna per rallegrare i reparti delle pediatrie di Verona e provincia. Lunedì 12 febbraio 2024 l'appuntamento informativo per chi ha gioia in abbondanza da regalare ai bambini

Se credi di avere un sorriso da regalare, diventa volontario ABIO
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È vero che un sorriso può fare la differenza, soprattutto se si crede di averne in abbondanza da regalare dove ve n’è bisogno come in un ospedale pediatrico. Così, in occasione dell’incontro pre-informativo di lunedì 12 febbraio 2024 per il nuovo corso base per aspiranti volontari, Carla Favazza, Responsabile Comunicazione ABIO Verona OdV, ci ha raccontato l’esperienza dell’associazione che dal 2000 a Verona e provincia si impegna per rallegrare i reparti degli ospedali di Borgo Trento, Villafranca e San Bonifacio.

Come nasce ABIO

ABIO, Associazione per il Bambino In Ospedale, nasce come ONLUS nel 1978 a Milano dalla sensibilità del dott.Zaffaroni, primario pediatrico, e di un gruppo di suoi amici, di affiancare al personale ospedaliero delle figure esterne che stessero vicine ai bambini ricoverati. L’iniziativa ha dato vita a una rete di associazioni che prima in Lombardia e poi in tutta Italia, compresa Verona, ha realizzato questa modalità di vicinanza ai bambini. Visto il gran numero di sedi ABIO locali, è nata Fondazione ABIO, che ad oggi coordina le oltre 50 sedi per fornire un servizio qualificato e omogeneo ai bambini allettati; un tramite tra le figure ospedaliere e i piccoli utenti.

Volontari ABIO Verona
Volontari ABIO Verona

Il progetto a Verona

A Verona, tutto è iniziato nella pediatria del Policlinico di Borgo Roma e grazie al progetto Dash Ospedale Amico, alla fine degli anni '90, è nato il primo gruppo di volontari che, cresciuto negli anni, vede oggi loro la presenza nell’Azienda Ospedaliera di Borgo Trento, l’ospedale di Villafranca, e quello di San Bonifacio.

Il passato periodo pandemico ha interrotto la presenza dei volontari negli ospedali per qualche anno, riducendone sensibilmente il numero che attualmente ammonta a circa 60. Tuttavia la loro missione è continuata anche durante il periodo del lookdown, raggiungendo i bambini ricoverati con attività alternative al servizio fisico come ad esempio video in cui si raccontavano storie, tutorials di lavoretti o video di  un trucchi di magia.

"Finalmente a giugno 2023 il servizio attivo dei volontari ABIO Verona è ripreso nell’Azienda Ospedaliera di Verona e a gennaio 2024 presso la pediatria dell’Ospedale di San Bonifacio. Si spera di riprendere in tempi brevi anche in quella di Villafranca. La ripresa, naturalmente molto attesa da parte dei volontari e del personale ospedaliero, è avvenuta seguendo le nuove indicazioni da parte delle Aziende Ospedaliere e con modalità che assicurano la donazione di materiale e giochi igienizzati e disinfettati prima di essere donati."

Nonostante ancora oggi sia in vigore, nei reparti ospedalieri, l’obbligo dell’uso delle mascherine, i volontari ABIO Verona Odv accolgono i piccoli pazienti con un sorriso negli occhi e donando loro un kit di benvenuto, ovvero uno zainetto contente un gioco, il necessario per l’igiene come salviette, spazzolino e dentifricio, e altri gadget che li aiuteranno a distarsi, perché “la missione di ABIO è rendere l'ospedale a misura di bambino, in modo che la degenza sia meno traumatica possibile." L’attività dei volontari ABIO Verona è anche rivolta ai genitori dei piccoli che possono contare sull’aiuto di persone serie ed affidabili in caso di esigenze esterne all’ospedale, rimanendo così rincuorati.

Momenti da ricordare con ABIO

Ogni bambino regala un momento di gioia diverso, Carla ci racconta un episodio divertente capitato presso l’ospedale di Borgo Roma, dove un ragazzino delle scuole medie che si dimostrava  non interessato ai giochi degli altri più piccoli alla domanda con che cosa volesse giocare rispose che voleva fare una partita  a scacchi. Non avendoli a Carla venne l’idea di creare delle pedine di carta. In questo modo nessuno fu escluso dal gioco e poichè il ragazzino era l’unico a conoscere le regole, cominciò ad insegnarle anche agli “avversari”.

Questo momento di inclusione, come molti altri che si creano nelle sale giochi dei reparti pediatrici, fanno sì che si formino legami tra i bambini anche al di fuori delle ore in cui i volontari sono presenti in ospedale: “E poi quel ragazzino, quando è andato a casa, se li è portati con lui. Insomma, chissà se ce li ha ancora, perché è passato veramente tanto tempo e sarà diventato un uomo ormai!”

Ci sono anche esperienze più commoventi come la storia di una madre straniera e del suo bambino rimasti in ospedale per parecchi mesi rispetto alla norma e che i volontari avendo avuto modo di conoscere questa mamma hanno cercato di aiutarla insegnandole l’italiano.

Un’altra iniziativa istituzionale di ABIO Verona è quella di andare nelle scuole per parlare del mondo ospedaliero pediatrico, delle attività che vengono fatte con i bambini o con i genitori. Questo tipo di promozione è molto importante per preparare i piccoli al ricovero in modo da ridurre il loro trauma nel caso in cui dovessero fare quest’esperienza.

"È facile in questi momenti, specialmente con alunni delle scuole superiore di incontrare qualcuno che ci riconosca e si ricordi dei bei momenti passati insieme o dei giochi fatti. A distanza di anni, anche i genitori ci sono riconoscenti, e sostengono le nostre attività con donazioni in occasione di compleanni, anniversari o cresime. Bello questo rapporto che non si esaurisce, no? Segno che  anche col passar del tempo ci vogliono bene."

Volontari ABIO Verona
Volontari ABIO Verona

Come diventare volontari

Con i fondi raccolti ABIO Verona realizza tanti progetti per svolgere al meglio la propria attività. Vengono realizzati progetti decisi in base alle esigenze che nascono nel tempo, vengono finanziati i corsi di formazione base per gli aspiranti volontari e permanente per i volontari effettivi,  si acquistano i gadget da regalare ai bambini, si allestiscono sale giochi e realizzate le decorazioni nei reparti. Tutto per rendere il ricovero ospedaliero pediatrico un’esperienza meno pesante e traumatica.

Per far parte della grande famiglia ABIO Verona OdV è necessario seguire un corso 6 incontri per apprendere le informazioni base sul mondo ABIO, su come ci si muove in reparto, le norme igieniche da adottare, i giochi che si possono proporre e, molto importante, come relazionarsi con i bambini e le loro famiglie. Durante il corso, viene fatta una valutazione e se si possiedono le giuste competenze si entra è in reparto per il periodo di tirocinio.

Il periodo di tirocinio di 60 ore è svolto affiancati da un volontario esperto. Una volta terminato, si è pronti a svolgere il turno in autonomia o tendenzialmente in coppia.  Ogni volontario ha un solo turno settimanale di tre ore circa e l’obiettivo associativo concordato con il reparto è riuscire ad avere un volontario in turno tutta la giornata.

Per ABIO Verona la formazione è molto importante non solo per approfondire tematiche specifiche, come l’approccio ai bambini oncologici, ma anche per creare tra i volontari un senso di appartenenza, di aggregazione alla stessa realtà.

Insieme nella giornata di ABIO

L’ultimo sabato di settembre è diventato Giornata Nazionale ABIO, ormai giunta alla ventesima edizione.

L’obiettivo è duplice: da un lato farsi conoscere dalla cittadinanza e da una parte raccogliere fondi per finanziare la formazione: “A Verona è bello perché abbiamo sempre un grande riscontro con gente che arriva al banchetto in piazza dicendo ‘Oh, finalmente siete tornati!’. Durante questa giornata offriamo un cestino di pere, che è diventato anche il frutto simbolo di Abio”.

Volontari ABIO Verona
Volontari ABIO Verona

In conclusione Carla ci racconta cosa l’ha spinta a prendere parte all’iniziativa e un consiglio a chi vorrebbe partecipare:

“Mi è sempre piaciuto il mondo dell'infanzia e degli adolescenti. Nel mio caso, in quel periodo (vent’anni fa) avevo una grande energia positiva che mi sembrava sprecato tenere per me ed ho voluto condividere laddove c’è bisogno. L'ospedale è sicuramente uno di questi posti. Il consiglio che posso dare è: se senti che hai un sorriso da regalare, portalo in ospedale, ai bambini; fa bene a loro e fa bene a te. Alla fine torniamo a casa arricchiti da questa esperienza, perché quel sorriso che dai ti ritorna indietro subito. È vero, il volontario non riceve nessun compenso, ma l'elemento fondamentale è appunto la volontà, non sei obbligato, lo fai per tua scelta, esprimi la volontà di mettere a disposizione risorse, tempo, capacità a beneficio di qualcun altro.”

Info e contatti

info@abioverona.it

www.abioverona.it

Volantino Informativo ABIO Verona
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