A Verona torna l'incubo: citrobacter trovato in due bimbi prematuri all'ospedale Borgo Trento
L'esito dell'ultimo screening effettuato ieri, mercoledì 18 settembre 2024, all'ospedale di Borgo Trento. Nella struttura permangono comunque le misure anti-contagio
A Verona è scattata di nuovo l'allerta per il Citrobacter, lo stesso che tra il 2018 e il 2020 all'ospedale Borgo Trento contagiò un centinaio di neonati, provocando 4 morti e riportando disabilità a una decina di piccoli. L'allarme è scattato lo scorso mercoledì 19 settembre 2024, quando due neonati prematuri assistiti presso la struttura veneta hanno presentato un risultato anomalo al test per la ricerca del Citrobacter koseri. Il ricordo è tornato a quei giorni di paura.
Incubo citrobacter: due bimbi prematuri colonizzati
A Verona torna l'incubo citrobacter: lo stesso che quattro anni fa contagiò un centinaio di piccoli con 4 morti e una decina di neonati che avevano riportato disabilità. Adesso, ad essere positivi al test due neonati prematuri assistiti dall'ospedale Borgo Trento.
Ma, spiega l’azienda ospedaliera universitaria, non si registrano infezioni. Infezione significa infatti malattia: questi due neonati stanno bene, sono soltanto colonizzati. Purtroppo però, essendo nati prematuri, rischiano l’infezione.
Un episodio simile si era verificato anche a maggio, quando tre neonati erano risultati positivi al batterio, ma nessuno di loro aveva sviluppato l’infezione e tutti erano tornati a casa in perfetta salute. Anche in quel caso, il batterio non era la variante pericolosa, ma una forma meno aggressiva.
La nota dell'Azienda Ospedaliera
Essendo ubiquo, presente cioè nella fauna intestinale di moltissime persone, il citrobacter non può essere debellato. Dopo la tragedia che si è consumata tra il 2018 e il 2020 con tre bimbi morti e 5 gravemente lesionati, i controlli all’ospedale di Verona sono serrati.
"Nessun bambino prematuro ricoverato in Terapia Intensiva Neonatale è infetto, cioè ammalato; ci sono due neonati colonizzati in quanto positivi al citrobacter. I neonati non hanno sviluppato nessuna malattia e presentano condizioni di salute buone. Le misure di sorveglianza attive in AOUI hanno confermato un'alta efficacia con la tempestiva individuazione della colonizzazione. La situazione del reparto è sotto controllo, grazie alle misure di sorveglianza attiva e al governo del rischio infettivo nella Terapia Intensiva Neonatale.
In risposta sono state attivate immediatamente ulteriori azioni straordinarie previste dai protocolli aziendali, inoltre dallo scorso giugno il reparto è stato temporaneamente trasferito per consentire l'ammodernamento tecnologico della struttura.
Si ricorda con l'occasione che il Citrobacter è un microrganismo ubiquitario. Particolari e stringenti misure di prevenzione del contagio sono attive nei reparti, soprattutto dove c'è la presenza di pazienti fragili come sono i prematuri."
Il dolore di chi quattro anni fa perse il proprio bambino
Oltre alla paura che in quesi ultimi giorni sta assalendo tantissimi neogenitori, c'è anche chi, a causa di questo batterio, aveva perso il proprio bambino.
Come Francesca Frezza, mamma della piccola Nina portata via dal Citrobacter proprio all'ospedale veronese, che ha voluto esprimere il proprio sdegno per la situazione in un post su Facebook.
"Altri due bambini sono stati infettati dal Citrobacter Koseri presso l’ospedale Borgo Trento di Verona ???
Ma non era stato debellato questo batterio killer ???
Ma non avevano attuato tutti i protocolli per evitati altri contagi e altri bambini ammalati e morti ???
Ma le mamma in procinto di partorire sono avvisate della presenza presso la terapia intensiva neonatale del batterio ???
Non sarebbe doveroso trovare la soluzione a costo di fare un reparto nuovo da un’altra parte, senza temere l’impopolarità e il danno economico ???
Scoprire dov’è il batterio potrebbe aiutare a fermare il meccanismo di contaminazione e potenziali altre tragedie???
Non si dovrebbe riguardare da zero tutto, riconsiderare ogni opzione non avendo paura di sospendere l’attività finché non si trovi la causa e la si debelli a costo anche di smantellare gli implanti ???
Tutti questi casi insieme, da maggio a settembre all’improvviso, dopo che la sorveglianza in questi anni non ha più registrato problemi, non dovrebbero imporre diverse riflessioni e azioni concrete ???
Mi domando, ancora oggi se in costanza di colonizzazione, la Tin sia corretto che continui a funzionare, perché la presenza del germe sia collegata alle persone, agli strumenti o alla struttura, lì i prematuri e’ giusto continuino a nascere ????
Ogni sorriso di un bambino è una dichiarazione di libertà, perché il diritto alla vita e alla felicità dovrebbe essere innato…
Per Nina e per tutti i bambini"