Adescata sul web da quattro ventenni, una 50enne spende 61mila euro per curare malattie inesistenti
I giovani, tra i 20 e i 28 anni, hanno manipolato la donna facendola sentire unica e speciale. Poi hanno iniziato a chiederle soldi.

Hanno scelto la loro vittima sui social. Hanno inventato un profilo fake. Poi l'hanno corteggiata, l'hanno fatta sentire speciale. E alla fine hanno iniziato a chiederle soldi.
Adescata sui social
Avevano messo in piedi una truffa senza trascurare nessun dettaglio. Avevano la loro vittima, uno stratagemma (il love bombing) e un obiettivo: estorcere quanto più denaro possibile. Ma i truffatori sono stati scoperti. La Stazione dei Carabinieri di San Bonifacio, infatti, al termine di una mirata attività investigativa ha finalmente identificato e denunciato in stato di libertà 4 giovani, tutti originari della Costa D’Avorio, con una età compresa tra i 20 ed i 28 anni, che a fine maggio scorso, tramite la tecnica del “love bombing”, attuata attraverso l'utilizzo dei social network, erano riusciti a truffare una signora di San Bonifacio di 50 anni, ottenendo bonifici a loro favore, per un totale di oltre 61.000 euro.
La truffa del love bombing
Il “love bombing”, è una vera e propria strategia di adescamento e manipolazione utilizzata dal truffatore e finalizzata a far sentire “unica” la vittima, coprendola di attenzioni, complimenti e dimostrazioni di apprezzamento, da qui il nome di “bombardamento d’amore”; inizia con una richiesta di amicizia inviata sul social network alla vittima da un profilo fittizio concretizzandosi, nel quotidiano, con piccoli gesti, che vanno dal messaggio del buongiorno, trasmesso alle prime ore del mattino, sino a vere e proprie dichiarazioni d’amore.
Subdoli manipolatori
Successivamente, consolidata la relazione, fase che potrebbe durare anche mesi, e ottenuta la fiducia della vittima, gli interlocutori si riveleranno come i più subdoli manipolatori, richiedendo con le motivazioni più disparate, ma soprattutto rappresentando problemi finanziari e di salute, come nel caso scoperto dai Carabinieri, l’elargizione di importanti somme di denaro, confidando anche nella ritrosia della vittima nel confidarsi con qualcuno, anche dopo aver ricevuto i primi sentori di essere stata vittima di una truffa.
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