Arsenale Verona, fermati tre tunisini: ma nel centro di espulsione non c'è posto e tornano liberi
Contestati i reati di invasione e danneggiamento di edificio pubblico. Duro l'assessore Padovani: "Una beffa, il Governo provveda".
Arsenale, fermo di tre cittadini tunisini, tornati in libertà nonostante il decreto di espulsione.
Polizia locale
Invasione e danneggiamento di edificio pubblico. Sono questi i reati a carico di tre cittadini tunisini che, nella giornata di giovedì, sono stati sorpresi all’interno di una palazzina dell’Arsenale dagli agenti della Polizia locale in pattugliamento nella zona su segnalazione dei residenti.
Trovati con i documenti non in regola, i tre fermati sono stati condotti agli uffici della foto-segnalazione della Questura per l’identificazione.
Il commento dell'assessore Padovani
Per tutti e tre è scattato, da parte dell’ufficio immigrazione della Questura, il decreto di espulsione. Non essendoci, però, posti disponibili nei centri di espulsione, sono tornati in libertà.
"E' inutile che i nostri agenti siano tutti i giorni in prima linea a rispondere prontamente alle segnalazioni dei cittadini per poi lasciare liberi i clandestini - dice l'assessore alla Sicurezza Marco Padovani -. La gestione dei flussi migratori da parte del Governo è sotto gli occhi di tutti, in pratica un disastro. A cosa serve fare i decreti di espulsione se poi mancano posti nei centri e queste persone vanno rimesse in libertà? Una beffa che oltretutto è demotivante per gli uomini delle Forze dell'Ordine che vedono vanificato il proprio lavoro di controllo del territorio. Chi ha diritto resti nel nostro territorio, ma chi non è in regola no. Non possiamo permettere che ci siano persone fuori controllo".
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