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Non era della scomparsa Clara Rossignoli il cadavere recuperato alla foce dell'Adige

Il ritrovamento è stato fatto la sera di mercoledì 9 luglio 2025. Diversi elementi avevano fatto credere essere la 79enne di Porto di Legnago, ma una nota stampa della Procura di Rovigo ha fatto chiarezza sull'identità della salma

Non era della scomparsa Clara Rossignoli il cadavere recuperato alla foce dell'Adige
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8 aprile - 9 luglio. A tre mesi di distanza dalla scomparsa di Clara Rossignoli, 79enne di Porto di Legnago, negli ultimi giorni aveva preso piede una prima pista per la possibile risoluzione del giallo. Ma dai recenti accertamenti effettuati, tale ipotesi è tramontata, perché il corpo ritrovato senza vita alla foce del fiume Adige non è quello della pensionata veronese.

Cadavere di donna recuperato alla foce dell'Adige

Il tutto aveva preso concretezza a partire dalla serata di mercoledì scorso, 9 luglio 2025, quando chioggiaazzurra.it ha dato notizia del ritrovamento del cadavere di una donna alla foce del fiume Adige, sul confine tra Rosolina (provincia di Rovigo) e appunto Cavanella Adige (provincia di Venezia).

Clicca sulla mappa sottostante per visualizzare la zona del fiume Adige dove è stato rinvenuto il cadavere.

Zona dell'Adige tra Rosolina e Cavanella Adige

La salma è stata recuperata da un intervento eseguito da parte dei vigili del fuoco. Purtroppo il corpo è rimasto in acqua per diverso tempo e si trovava già in avanzato stato di decomposizione, motivo per cui, sul momento, è stato impossibile capire di chi si tratti.

Una distanza di oltre 90 chilometri

Sul posto sono intervenuti subito i Carabinieri, i quali hanno preso in carico il cadavere, portandolo a Rovigo, per eseguire tutti gli accertamenti al fine di riconoscerne l'identità.

Non è Clara Rossignoli

La possibilità che il cadavere potesse essere quello di Clara Rossignoli, 79enne scomparsa l'8 aprile da Porto di Legnago, si era fatta largo sulle pagine della cronaca per una serie di elementi coincidenti: il cadavere di donna, l'avanzato stato di decomposizione e il ritrovamento nel fiume Adige.

Tre elementi che, per collegamento ipotetico, hanno fatto pensare all'anziana scomparsa tre mesi fa da Porto di Legnago.

Clara Rossignoli: indagati il nipote e l'ex compagna per la sua scomparsa
Clara Rossignoli

A far scemare ogni dubbio, però, proprio in queste ore, è stata una comunicazione diramata da parte della Procura di Rovigo:

"Il Procuratore della Repubblica di Rovigo, dott.ssa Manuela Fasolato, comunica per la rilevanza della notizia in rapporto alla comunità territoriale e per una corretta informazione, che nella serata del 09 luglio 2025 è stato rinvenuto e recuperato dalle acque del fiume Adige, all’altezza della strada arginale di via Rosolina Mare (RO) in Rosolina (RO), per mano dei sommozzatori dei Vigili del Fuoco di Venezia, un corpo umano in avanzato stato di decomposizione. L’avvistamento del corpo è avvenuto intorno alle 19:40 da parte di una persona che percorreva la SS309 Romea.

Il cadavere è completamente irriconoscibile in volto e nelle tasche degli indumenti indossati non è stato rinvenuto alcun documento, onde non è stato possibile identificarlo al momento dell’intervento della polizia giudiziaria, pur essendo apparso trattarsi di una persona di sesso femminile in considerazione della tipologia delle calzature e degli accessori indossati. La salma è stata posta a disposizione dell’autorità giudiziaria e trasportata presso l’obitorio dell’Ospedale Civile di Adria (RO).

Nella mattinata odierna sono stati svolti accertamenti volti alla identificazione della salma che è risultata appartenere a P.N., di anni 68, scomparsa il 21.06.2025 da Pozzonovo (PD), dove la stessa risiedeva. I familiari della donna, convocati presso l’obitorio dell’Ospedale Civile di Adria (RO), hanno riconosciuto gli effetti personali rinvenuti sul cadavere. A Procedere sono i Carabinieri del Comando Stazione di Porto Viro (RO)".

Continuano le indagini

Prima della nota stampa della Procura di Rovigo, a distanza di un paio di giorni dal recupero del corpo nel fiume, abbiamo contattato il comando provinciale dei Carabinieri di Verona per capire se ci fossero novità:

"Il fatto che il cadavere possa essere quello della signora Rossignoli è al momento solo un'ipotesi - ci ha riferito il Maggiore Settimio -. La portata dell'Adige è ampia e il fiume attraversa diversi territori e province. Quando viene individuato un corpo in stato avanzato di decomposizione ci vuole del tempo prima che si sappia di chi sia e se è collegabile a qualche caso di persona scomparsa. Per il momento non ci sembra una pista attendibile, ma non la escludiamo e appena avremo riscontri dagli accertamenti sapremo dire qualcosa di più".

Un altro dettaglio, però, che inizialmente aveva fatto pensare alla pensionata veronese sta nel fatto che, a fine maggio, una persona ha dichiarato di aver visto il nipote della 79enne, Mattia Nascimben, insieme a qualcun altro sull'argine del fiume Adige. Per questo motivo le forze dell'ordine avevano fatto un tentativo di ricerca nel letto del fiume. I vigili del fuoco avevano ripercorso il corso d'acqua con un'imbarcazione dotata di ecoscandaglio, arrivata da Padova, fino a raggiungere l'abitazione dell'anziana. Inoltre erano presenti anche i sommozzatori di Mestre e gli operatori del distaccamento di Legnago, mentre dei droni e un elicottero sorvolavano la zona.

Accertamenti sul nipote ed ex compagna

Sul giallo di Porto di Legnago, tornando al discorso del nipote, le indagini stanno facendo luce in particolare sulla posizione di Mattia Nascimben, che viveva con Clara in un'abitazione in via Cristani, e della sua ex compagna Erica Chiaron.

Clicca sulla mappa qui di seguito per visualizzare la zona di via Cristani:

La zona di via Cristani

Mattia ed Erica sono iscritti sul registro degli indagati per omicidio volontario e per occultamento di cadavere. Una testimonianza, infatti, ha raccontato di aver assistito a un violento litigio tra l’anziana e il nipote. A riferirlo è stato un uomo che frequentato Erica Chiaron, cioè l’ex compagna di Mattia Nascimben:

"Io ho avuto solo la sfortuna di aver frequentato questa ragazza e di essere stato lì il giorno della lite: sono sceso dalla macchina, mi sono permesso di entrare dentro casa e ho assistito due minuti a una lite verbale. Sono partito alle nove e mezzo per Veronella; alle dieci ero lì, ho preso l’attrezzo di lavoro, sono tornato al volo a Porto ed era tutto tranquillo.

Se è avvenuto qualcosa, non è stato certo in quelle ore. Sono tornato lì dopo la mezzanotte con due pizze e una bottiglia di vino. Sono stato con loro forse un’ora, non ricordo e dopo mi sembra di essere stato in macchina con Erica", ha raccontato l’uomo - al momento non indagato - raggiunto dalle telecamere della trasmissione Storie Italiane su Rai 1.

La scomparsa di Clara è ancora avvolta nel mistero dal giorno dell’ultimo avvistamento, l’8 aprile 2025, quando è stata vista al bar del suo quartiere. La scomparsa è stata inizialmente comunicata solo in famiglia e la denuncia ufficiale è stata sporta dalla figlia Marta Nardo il 14 aprile, sei giorni dopo l’ultimo contatto.