Monta la polemica

Carcere di Montorio tra sucidi e "privilegi" concessi ad alcuni detenuti

La denuncia dell'associazione Sbarre di Zucchero contro i favoritismi nei confronti di Filippo Turetta

Carcere di Montorio tra sucidi e "privilegi" concessi ad alcuni detenuti
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L'ennesimo tentativo di suicidio nel carcere di Montorio a Verona si è verificato, secondo quanto riporta l'associazione Sbarre di Zucchero, il 31 dicembre 2023, ma fortunatamente è stato sventato dal tempestivo intervento dei compagni di cella. Tuttavia la situazione nel penitenziario veronese, dove sta scontando la pena Filippo Turetta, reo confesso del femminicidio di Giulia Cecchettin, continua ad essere drammatica: in due mesi, tra novembre e dicembre 2023, si sono verificati tre suicidi.

Carcere di Montorio tra sucidi e "privilegi" concessi ad alcuni detenuti

Di fronte alle vite spezzate di due 30enni Farhady Mortaza e Oussama Sadek e del 34enne Giovanni Polin, l'associazione Sbarre di Zucchero ha deciso di rompere il silenzio denunciando la situazione di disagio e di disparità che vivono i detenuti. Da una parte le criticità dovute al sovraffollamento delle celle, dall'altra i "privilegi" concessi a Filippo Turetta che può persino giocare alla playstation.

La linea di Sbarre di Zucchero, che ha rivelato il malcontento diffuso tra detenuti, familiari ed avvocati, ha evidenziato l'attenzione mediatica che ha circondato l'ingresso del carcere. Nonostante l'iniziale scelta di mantenere il silenzio, di fronte alla perdita di giovani vite, non si può ignorare la disparità nel trattamento carcerario, scrivono in un comunicato stampa i volontari dell'associazione, Monica Bizaj, Micaela Tosato e Marco Costantini.

"Nel carcere di Verona c'è chi può trascorrere il tempo giocando con la PlayStation e c'è chi viene abbandonato in una cella di isolamento, con le mura imbrattate di escrementi ed allora vogliamo capire perché esistano dei privilegi, perché un diritto se non è per tutti diventa un privilegio a tutti gli effetti e noi non possiamo e non vogliamo far finta di nulla.

In un carcere dove manca praticamente tutto - occasioni lavorative, assistenza medica, con abuso di somministrazione di psicofarmaci, situazione igienico-sanitaria al limite dell'abitabilità, con celle insalubri, dove la doccia è presente solo in due sezioni - c'è una sezione con a disposizione la consolle dei videogiochi, mentre in tutte le altre sezioni regna il nulla più disperato, tanto disperato da portare al suicidio.

Nel mentre le famiglie dei ragazzi che si sono suicidati stanno ricevendo la notifica ufficiale dell'apertura di un'indagine da parte della Procura, noi continueremo a denunciare privilegi e mancanze di un Istituto che pare totalmente indifferente a quanto andiamo denunciando da tempo senza ottenere risposte".

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