Elisa La Paglia (PD) sul batterio killer: "Zaia dovrebbe dare spiegazioni, non chiederle"
Si poteva intervenire con maggiore tempestività? Numerosi gli interrogativi.
La lotta al nemico insidioso.
Numerose le riflessioni
Elisa La Paglia, consigliere comunale di Verona del Partito Democratico ha posto alcune riflessioni riguardo la commissione d'inchiesta sui casi di Citrobacter che si sono registrati all'ospedale della mamma e del bambino di Borgo Trento. La Paglia afferma:
"Con una contaminazione in corso da novembre 2018 e con 12 casi conclamati e riconosciuti di neonati contagiati, la commissione ispettiva sul citrobacter alla maternità dei Borgo Trento annunciata dal presidente Zaia rappresenta un atto dovuto di fronte ad un vicenda gravissima. Chissà che l’inchiesta non aiuti a capire il motivo per cui la chiusura del reparto, che tutti gli esperti indicano come l’unica soluzione di fronte ad un nemico tanto insidioso, sia stata decisa soltanto pochi giorni fa, all’indomani della pubblicazione degli esiti della perizia disposta dal tribunale di Genova e non prima. Si poteva intervenire con maggiore tempestività? Ma la prima domanda a cui le madri veronesi pretendono risposta è chi ha deciso di non informarle del rischio in corso".
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Scelte strategiche sugli ospedali
La Paglia ha inoltre esternato il suo disaccordo con il Governatore Luca Zaia spiegando:
"Su una cosa non sono d’accordo: come al solito Zaia parla col buon senso dell’uomo della strada, ma in realtà è al vertice della Regione Veneto dal 2005, 15 anni, prima come vicepresidente e poi come presidente. Le scelte strategiche sugli ospedali e sulle maternità sono passate tutte dal suo tavolo, compresa quella di costituire un Ospedale della Donna e del Bambino che concentrasse 3.600 all’anno chiudendo molte strutture territoriali pubbliche molto apprezzate. Altre Regioni, come Piemonte e da qualche anno anche Emilia Romagna, sono anche più attente all’accompagnamento delle donne gestanti con percorsi specifici pre e post-parto, mentre da noi centinaia di donne sono state 'traslocate' da un giorno all’altro in altre strutture minando il rapporto con l’ente. Per tutte queste ragioni credo che Zaia sia chiamato a rispondere alle domande, non a farle".