Verona

Encomi a sei agenti: si sono distinti nelle operazioni di attività venatoria e in ambito ambientale

Si tratta di due diverse operazioni avvenute lo scorso anno.

Encomi a sei agenti: si sono distinti nelle operazioni di attività venatoria e in ambito ambientale
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Sono stati consegnati oggi, giovedì 24 settembre 2020 al Palazzo Scaligero, gli encomi a sei agenti della Polizia Provinciale che si sono distinti in due diverse operazioni di attività venatoria e in ambito ambientale. Sono intervenuti il Presidente Manuel Scalzotto e il Comandante Anna Maggio.

L'indagine sul deposito di rifiuti

Stefano Barana, Leonardo Pavan, Maurizio Bellini, Massimo Cavallini ed Enrico Dal Maso sono stati protagonisti dell’indagine che, tra il 2018 e il 2019, ha accertato l’esistenza di diversi depositi di rifiuti anche pericolosi nella pianura veronese. In tutto, otto siti individuati nei comuni di Zevio, Minerbe, Bevilacqua e Boschi Sant’Anna, dove teli in plastica, tubazioni per l’irrigazione, materiali ferrosi ed edilizi, fusti metallici rotti con residui di oli esausti erano stati interrati illegalmente, spesso a contatto con la falda e in corrispondenza di aree coltivate con prodotti destinati al consumo umano e animale.

Accerchiato e spintonato

Un altro encomio, consegnato a Paolo Zanini, riguarda un episodio risalente al pomeriggio del 22 settembre 2019 e verificatosi all’interno di un’azienda faunistico venatoria nel comune di Sommacampagna. L’agente era intervenuto su richiesta di una guardia giurata, che lamentava la presenza in zona di decine di sedicenti animalisti che avevano danneggiato alcune auto e sottratto un fucile a un cacciatore. Dopo aver bloccato l’accesso dell’azienda, Zanini era stato accerchiato da 30 persone con il volto coperto e violentemente spintonato. Nonostante le provocazioni e le minacce, l’agente della Polizia Provinciale era rimasto sul posto fino all’arrivo dei carabinieri. Gli stessi animalisti si erano resi protagonisti, la mattina, di un’aggressione con lesioni ai danni di una donna che, all’interno di un cortile privato, era impegnata a “pulire” la cacciagione.

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