Pastrengo

Era in possesso di porto d'armi abusivo, chiavi alterate e grimaldelli, denunciato

Sequestrato un segaccio telescopico, due martelli, una cesoia e un cacciavite

Era in possesso di porto d'armi abusivo, chiavi alterate e grimaldelli, denunciato
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Era in possesso di porto d'armi abusivo, arrestato a Pastrengo.

Era in possesso di porto d'armi abusivo, chiavi alterate e grimaldelli, denunciato

Nel pomeriggio dello scorso 26 febbraio 2020, una pattuglia del Comando Stazione CC di Pastrengo, in servizio perlustrativo finalizzato alla prevenzione e alla repressione dei reati contro il patrimonio e la persona, ha notato un’autovettura Fiat Scudo di colore bianco, con a bordo tre persone (un uomo e due donne) che si stava aggirando con fare sospetto nelle zone residenziali del comune di Pastrengo. Dall’osservazione a debita distanza, in particolare, i Carabinieri hanno notato che il veicolo in questione rallentava nei pressi di private abitazioni, quasi come se gli occupanti volessero osservare bene all’interno delle case.

Il controllo

Per questo motivo gli operanti hanno proceduto ad intimare l’alt al mezzo, al fine di procedere a un controllo e, nella circostanza, hanno identificato i tre occupanti tra cui il soggetto denunciato, ovvero R. R., veronese, classe’66, positivo in Banca Dati Sdi per reati contro il patrimonio, che si trovava in compagnia di due donne (una cittadina marocchina e una albanese).

Interpellati i soggetti sui motivi per i quali si trovassero nel comune di Pastrengo, R. R. ha riferito di avere fretta poiché doveva accompagnare una delle sue amiche ad un colloquio di lavoro presso un albergo a 5 stelle sul lago di Garda; tale dichiarazione, per quanto potesse essere verosimile, ha ingenerato diversi dubbi nei Carabinieri, soprattutto perché la donna indossava degli abiti che non sembravano indicati per sostenere un colloquio di lavoro.

A quel punto, i militari hanno deciso di condurre in caserma i fermati per effettuare qualche ulteriore accertamento approfondendo il modus operandi utilizzato da R. R. per commettere precedenti reati contro il patrimonio in vari comuni della provincia di Verona; in particolare, i Carabinieri hanno accertato che il R., ogni volta in cui veniva controllo dalle Forze di Polizia, per giustificare la sua presenza sul posto, era solito riferire agli operanti di essere impegnato ad accompagnare delle sue “amiche” ad un colloquio di lavoro, per poi introdursi all’interno di aziende e/o alberghi e consumare reati contro il patrimonio, dichiarazione molto simile a quella resa a personale del Comando Stazione di Pastrengo.

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La perquisizione

Accertato quanto sopra, i Carabinieri hanno deciso di procedere a perquisizione veicolare, rinvenendo all’interno dell’autovettura Fiat Scudo e sottoponendo a sequestro un segaccio telescopico lungo complessivamente  circa 35cm, due martelli, una cesoia e un cacciavite; tutti questi oggetti erano celati all’interno della tasca laterale sinistra anteriore, lato conducente, occultati all’interno del predetto vano in una posizione che, comunque, permetteva un utilizzo immediato nel caso di bisogno.

Per quanto riscontrato, quindi, i Carabinieri hanno denunciato in stato di libertà  R. R. per la violazione di cui all’art. 4 L.110/1975 atteso che, senza apparente e giustificato motivo aveva nell’immediata disponibilità uno strumento ritenuto potenzialmente atto ad offendere.

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