Forum Economico Euroasiatico, Prodi: "Con la pandemia si correggerà il commercio internazionale"
Serve maggiore collaborazione tra Stati per affrontare il pericolo del terrorismo islamico e per trovare equilibrio tra le grandi potenze.
Importante continuare a incontrarsi.
La preoccupazione di Prodi
Ha preso il via oggi, giovedì 22 ottobre 2020 al Palazzo della Gran Guardia, il XIII Forum Economico Eurasiatico di Verona, promosso dall’Associazione Conoscere Eurasia, Roscongress e Forum Economico Internazionale di San Pietroburgo, che vede la partecipazione di relatori di rilevanza internazionale delle istituzioni e dell’economia. Dopo i saluti del sindaco di Verona, Federico Sboarina, è intervenuto in streaming, ai lavori di apertura del Forum anche Romano Prodi, presidente della Fondazione per la Collaborazione tra i Popoli, già Premier Italiano dal 1996 al 1998 e dal 2006 al 2008. Prodi ha affermato:
"Dobbiamo continuare a incontrarci Sono preoccupato. Sembra che la politica mondiale ci metta del suo per aggravare la situazione. Ci vorrebbe un nuovo dialogo politico ma non vedo prospettive, sono preoccupato anche perché in tempi molto più difficili si era sempre riusciti a distinguere politica ed economia. Oggi vedo nuove tensioni, penso ai rapporti con la Libia mentre l’Europa è passiva. Stiamo perdendo l’occasione chiamata 'Via della seta' proposta dalla Cina: c’è poco".
Serve più collaborazione
Il monito di Prodi:
"Avremmo bisogno di maggiore collaborazione tra Stati per affrontare il pericolo del terrorismo islamico e per trovare equilibrio tra le grandi potenze. L’Europa non sarà mai un impero. Sembra che Usa e Russia facciano a gara per dividere il continente. Non fermiamoci alle tensioni, c’è bisogno di relazioni intermedie per la pace e lo sviluppo Con la pandemia ci sarà una correzione del commercio internazionale, con maggiori flussi all’interno dei tre grandi gruppi economici Usa, Europa e Cina. È l’effetto mascherina, nessuno può rinunciare alle cose fondamentali. Stiamo attenti che questo non comporti un ulteriore muro tra Europa e Russia".