GenX, procura inadempiente? Esposto di Businarolo e Cunial (M5S) al Csm

Presentata anche un'interrogazione in vista della scadenza del concordato volontario. Le deputate: "La Miteni doveva essere una controllata speciale"

GenX, procura inadempiente? Esposto di Businarolo e Cunial (M5S) al Csm
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Le pentasellate indagano sulla questione Genx, procura indampiente?

Caso Miteni

La procura di Vicenza è stata inadempiente sul caso Miteni? È quanto chiedono le deputate Francesca Businarolo e Sara Cunial del Movimento 5 Stelle con un esposto al Consiglio Superiore della Magistratura, per accertare se ci siano state eventuali mancanze da parte della procura berica rispetto alle iniziative da prendere, a tutela della popolazione, per contrastare l’emergenza ambientale legata alla Miteni, azienda di Trissino attiva nell’industria chimica e il cui nome è inevitabilmente associato allo scandalo Pfas. Mentre le istituzioni erano già impegnate a contenere l’inquinamento nella rete idrica da sostanze perfluoroalchiliche, la stessa ditta è stata autorizzata, a partire dal 2014 e fino al 2017 al trattamento fino a 100 tonnellate annue di rifiuti chimici pericolosi contenenti il GenX, sostanza con possibili effetti cancerogeni.

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Pfas tra luci e ombre

“Va fatta chiarezza fino in fondo – afferma Businarolo – ci sono stati troppi ritardi e troppe cose a lungo sottaciute riguardo a Pfas. Ora si apprende dell’utilizzo di altre sostanze chimiche, proprio nel periodo in cui doveva esserci piena attenzione sulla ditta vicentina, quest’ultima ha ricorso all’uso di un altro agente potenzialmente tossico. I cittadini hanno diritto che venga detta loro la verità una volta per tutte e di conoscere i rischi che realmente corrono”.

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Proprietà e intenzioni

“Abbiamo inoltre presentato al Governo – aggiunge Cunial - in particolare al ministro della Giustizia, un’interrogazione per richiedere di accertare che sia mai stata fatta la rogatoria internazionale per sapere chi siano i reali proprietari della Miteni nonché di verificare velocemente la reale intenzione aziendale, visto che il 19 settembre scadrà il concordato volontario, termine che potrebbe dotare l’azienda della possibilità di sottrarsi dalle proprie responsabilità nei confronti della comunità e infine indagare sull’assenza totale da parte della procura di Vicenza di qualsiasi iniziativa in termini di provvedimenti d’urgenza a tutela della popolazione”.

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Commenti
marco

E' una vicenda da non credere sembrano cose da terzo mondo , eppure questo è il veneto in qui si pensa ad autostrade e prosecco e in qui non viene presa in dovuta considerazione la salute pubblica , acqua con pfas o altri inquinanti , e i casi di tumore sono in aumento , farsi qualche domanda no?

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