Verona

L'alpino artigliere Flavio Melotti è morto, grande difensore della memoria dei padri fondatori

Fin da piccolo aveva maturato l'idea del ripristino di Malga Pidocchio

L'alpino artigliere Flavio Melotti è morto, grande difensore della memoria dei padri fondatori
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L'alpino artigliere Flavio Melotti è andato avanti, grande cordoglio da parte di Ana Verona che lo ricorda con una bellissima testimonianza.

L'alpino artigliere Flavio Melotti è morto, grande difensore della memoria dei padri fondatori

La sezione ANA Verona ed il Consiglio Direttivo Sezionale, si stringe in un commosso cordoglio alla moglie Nicoletta e alla figlia Linda per la perdita dell'alpino artigliere Flavio Melotti che è scomparso ieri, domenica 22 marzo 2020. L'uomo era amato e stimato tra i suoi amici alpini per la sua passione e determinazione nell'aiutare il prossimo, un uomo che non ha mai fatto un passo indietro e che si è dedicato anima e corpo per gli altri e i bisognosi, mantenendo sempre viva la memoria degli avi.

Il cordoglio

Attraverso la pagina social della sezione ANA di Verona, il direttivo ha voluto lasciare un ricordo di Flavio Melotti:

"In questi giorni dove notizie riferiscono in continuazione di sofferenze e decessi, registriamo anche nella nostra famiglia alpina, soci e loro familiari che sono andati avanti. Oggi, purtroppo, apprendiamo la notizia che anche il nostro amico, socio ed ex consigliere sezionale l’alpino artigliere Geom. Flavio Melotti, è andato avanti. Fare un profilo di Flavio in poche righe è impresa impossibile sotto ogni punto di vista. Uomo profondamente radicato alla sua gente, alla Lessinia, agli alpini, alla storia della Grande Guerra, alla montagna, alle nuove generazioni, al suo lavoro ed agli amici. E’ sua l’idea, maturata fin da piccolo, del ripristino di Malga Pidocchio grazie al suo intuito, alla sua passione, alla sua determinazione e con l’aiuto degli alpini che lui riusciva ad animare profondamente. Quel progetto ha portato negli ultimi anni migliaia di ragazzi di ogni ordine e grado, anche da fuori provincia, a toccare con mano la vita di trincea dei soldati nella grande guerra. A portare contestualmente alla luce attività e lavori che venivano svolti dagli abitanti della Lessina in aiuto all’esercito, come i suoi racconti sulle donne che realizzavano il fondo stradale frantumando con piccoli martelli la pietra delle Lessinia: 'a bàtar giàra'.

La stesura del suo Libro: 'Oi cara mamma i baldi alpin van via', è il frutto della sua passione di una vita intera per la ricerca storica e d’archivio, soprattutto della sua ricerca tra le contrade e nella memoria della gente della sua Lessina, raccogliendo inedite storie e testimonianze.
Profondo difensore dei valori alpini e della memoria dei nostri padri fondatori, che spesso nei nostri consigli direttivi e nelle baite, ripeteva sempre con grande passione e vigore. Quella passione e quel vigore alpino che non sarà mai dimenticato, come il suo sorriso e la sua personalità.
La sezione ANA Verona ed Il Consiglio Direttivo Sezionale, si stringe in commosso cordoglio alla moglie Nicoletta e alla figlia Linda".
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