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Mamma e papà uccisi a coltellate dal figlio: il racconto dell'amica con cui viveva l'assassino

Emergono nuovi dettagli in merito al duplice omicidio di via Aquileia

Mamma e papà uccisi a coltellate dal figlio: il racconto dell'amica con cui viveva l'assassino
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Le parole della donna che viveva con lui, con Osvaldo Turazza, l'uomo che ha ammazzato a coltellate i suoi genitori, sono terrificanti. Il racconto ricostruito dal Corriere Veneto, è davvero agghiacciante. Perché in un certo senso narra la tragica vicenda da un altro punto di vista, da una diversa angolazione, una prospettiva alternativa.

Mamma e papà uccisi a coltellate dal figlio: il racconto dell'amica con cui viveva l'assassino

In mezzo, ad ogni modo, c'è l'assassinio di due persone conosciute e ben volute in città, Giampaolo Turazza e la moglie Wilma Vezzaro. Due anziani che si sono trovati, di punto in bianco, a fare i conti con un figlio che si è trasformato in qualcosa di diverso. Al punto che lui, Osvaldo, 54 anni, lunedì li ha colpiti e uccisi a coltellate.

Riavvolgere il nastro della vicenda fa male. Ma è giusto, in un certo senso, analizzare l'accaduto. Osvaldo Turazza, attualmente in stato di fermo, era stato adottato quando era poco più che maggiorenne. Non viveva più con quelli che aveva imparato a chiamare mamma e papà. Da tempo la sua vita era stata segnata dalla droga e da alcune vicende giudiziarie. La sua esistenza era divenuta complessa, così come difficile era per lui trovare (ma soprattutto tenere) un'occupazione lavorativa.

I soldi, insomma, erano un problema. E per questo motivo gli inquirenti hanno immediatamente ipotizzato che un eventuale movente, potrebbe essere, proprio alla luce dei suoi trascorsi, il denaro. All'anagrafe Turazza era un senza fissa dimora. Ma di fatto viveva con una donna nel quartiere di Veronetta. I due, riporta il Corriere Veneto, si erano conosciuti poche settimane fa. E lei l'aveva invitato a vivere nel suo appartamentino.

Le sembrava un uomo di buon cuore, anche se in difficoltà. Mai avrebbe pensato di dover divenire, suo malgrado, testimone di un tale orrore. Arriviamo al giorno del dolore, quel lunedì tremendo che ha scosso l'intera comunità. Lunedì sera è tornato nell'abitazione della donna con una ferita. Ha raccontato di essersela procurata al lavoro e si è lasciato medicare. Ma poi sono passate delle ore. E all'alba ha confessato tutto alla coinquilina. Un racconto tremendo.

Pare, e qui diamo per vero quanto raccontato dalla donna, che tutto sia iniziato per un errore. La madre di Turazza, infatti, agitando un coltello l'avrebbe colpito alla mano. Ferendolo. A quel punto avrebbe perso la testa, avrebbe preso un coltellaccio da cucina e puntandolo diretto verso la mamma adottiva l'avrebbe sgozzata. Ma era ancora viva, sempre secondo quanto riportato, quando, pochi secondi dopo, avrebbe piantato la lama nel corpo del papà.

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