Verona

Nuovo Dpcm, Sboarina fa un po' di chiarezza sulle ultime indicazioni

Numerose le problematiche evidenziate dalla cittadinanza

Nuovo Dpcm, Sboarina fa un po' di chiarezza sulle ultime indicazioni
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Nuovo Dpcm, numerose le incertezze nei diversi Comuni del territorio sulle attività aperte e non solo.

Nuovo Dpcm, Sboarina fa un po' di chiarezza sulle ultime indicazioni

La posizione del sindaco di Verona, Federico Sboarina riguardo al nuovo Dpcm sono chiare e sono state rese note oggi, lunedì 23 marzo 2020 nel punto stampa in streaming dove ha anche chiarito le ulteriori limitazioni in vigore a seguito della firma del nuovo decreto.

“E’ faticoso lavorare in una condizione di continua incertezza, con comunicazioni ufficiali tardive rispetto ai primi annunci effettuati dal presidente del Consiglio Conte nella serata di sabato. La firma del nuovo decreto, che sospende le produzioni non essenziali in tutto il Paese e che contiene la lista delle attività consentite, è arrivata quasi 24 ore dopo. Un lunga attesa che ha creato difficoltà ai sindaci e molti dubbi per i cittadini, che hanno inviato numerose e ripetute domande”.

Le attività che resteranno aperte

Nel documento, composto da un centinaio di voci, l’elenco delle attività che continueranno a rimanere aperte dopo la nuova stretta per contenere l’epidemia del Coronavirus. In particolare, sono autorizzate tutte le attività collegate alla filiera alimentare, alla sanità, ai trasporti. Resteranno aperti supermercati, farmacie e parafarmacie, tabaccherie ed edicole. Non si fermano neanche le attività professionali, la fabbricazione di articoli tessili, tecnici e industriali, i servizi postali e i corrieri, le attività alberghiere, i servizi di comunicazione e informazione. Inoltre, sono esclusi dallo stop tutti i servizi collegati alle filiere essenziali, ma non indicati dal decreto, che per continuare la loro regolare attività dovranno già da oggi comunicare al Prefetto la mantenuta apertura. Introdotto il divieto di spostamento da un Comune all’altro. Da oggi, non è più possibile spostarsi da un comune all’altro. Il nuovo decreto, già in vigore, vieta infatti a tutte le persone di trasferirsi o spostarsi in comune diverso da quello in cui si trovano, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute. Inoltre, fino al 3 aprile 2020, per effetto delle ordinanze sindacali, in tutto il territorio comunale permane il divieto assoluto di fare attività motoria all’aperto. Non si può fare jogging, né uscire per passeggiare, tenendo conto che i parchi e le aree verdi sono già chiusi dal 16 marzo e anche le alzaie dell’Adige e le piste ciclabili sono già state interdette ai pedoni.

Obiettivo: fornire indicazioni precise

Si possono portare fuori i cani e gli animali da affezione per le loro necessità, ma per una distanza massima di 200 metri da casa. Si applica, infatti, la norma regionale più restrittiva che ha limitato la distanza rispetto ai 400 metri previsti dall’ordinanza sindacale di ieri. Inoltre, i supermercati sono chiusi la domenica per effetto del provvedimento della Regione; possono rimanere aperte solo farmacie, parafarmacie ed edicole.
Aperti esclusivamente i bar di autostrade e superstrade, mentre devono rimanere chiusi quelli all’interno di aree di sosta su altri tipi di strada.

Il sindaco Federico Sboarina ha precisato:

“In queste ore, in costante confronto con il Prefetto, il presidente della Provincia e altri sindaci, stiamo esaminando tutte le domande pervenute da parte dei cittadini. L’obiettivo è quello di colmare con precise indicazioni i dubbi emersi e i punti mancanti nell’ultimo decreto. Per quanto riguarda il nuovo divieto di spostamento da un Comune all’altro, ad esempio, sono numerose le problematiche evidenziate dalla cittadinanza. Tra queste la possibilità di recarsi da genitori anziani residenti in altro Comune, che resta possibile solo nei casi di effettiva necessità e solo se si tratta di soggetti non autosufficienti che richiedono una precisa assistenza. Per i genitori separati e la possibilità di effettuare la spesa in altro comune rientrando dal lavoro, stiamo invece cercando di capire l’interpretazione del decreto”.

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