Paluani: dopo la richiesta del concordato preventivo, ora la cassa integrazione
L’azienda ora ha tempo fino al 22 febbraio 2022 per riuscire a portare in Tribunale il piano, la proposta e tutta la documentazione per la ristrutturazione del debito e anche definire nel dettaglio il piano di rilancio dell’azienda.
La Paluani a ottobre aveva chiesto il concordato preventivo per cercare di non “affondare” ed evitare in ogni modo il fallimento. Ora i dipendenti sono in cassa integrazione.
Paluani: dopo la richiesta del concordato preventivo, ora la cassa integrazione
La storica azienda dolciaria veronese, che quest'anno festeggia i 100 anni, sta vivendo un momento di vera crisi. A causa del lockdown le vendite sono crollate e nel 2020 è stato registrato un fatturato di circa 30 milioni di euro. A questo si è aggiunto il declino della società di Serie B Chievo Verona che è stata eliminata e che ha portato con sé un ammontare di 18 milioni di euro di debiti con il Fisco.
Nella speranza di riuscire ad evitare il fallimento e risollevare il gruppo dolciario, Paluani ha chiesto il concordato preventivo. Il Tribunale Fallimentare di Verona ha accettato la richiesta nella giornata di lunedì 25 ottobre 2021. L’azienda ora ha tempo fino al 22 febbraio 2022 per riuscire a portare in Tribunale il piano, la proposta e tutta la documentazione per la ristrutturazione del debito e anche definire nel dettaglio il piano di rilancio dell’azienda.
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E’ iniziato quindi il conto alla rovescia per Paluani che ha tempo fino al 22 febbraio 2021 per presentare al Tribunale Fallimentare di Verona la proposta di concordato preventivo. Sono attualmente 57 i dipendenti che godono degli ammortizzatori sociali, per loro è stata attivata la cassa integrazione dal 13 dicembre e sarà attiva fino al 31 gennaio 2022.