Verona

Sboarina alla protesta Dpcm: "Oggi inviamo una lettera pesante e chiediamo di aprire"

Il pieno supporto dei sindaci per far arrivare la voce dei commercianti e la loro rabbia al Governo.

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Il sindaco è dalla parte della sua comunità.

Timore sull'assalto negozi? No!

Un vero e proprio dissenso quello degli esercenti Fipe Confcommercio che oggi, mercoledì 28 ottobre 2020 ha manifestato con un sit-in organizzato alle 11.30 in Piazza Bra a Verona, in contemporanea con altre città capoluogo d’Italia. Il sindaco di Verona, Federico Sboarina, era presente in mezzo a loro, per ascoltare le richieste, la rabbia e la voglia di poter riaprire. Sboarina ha affermato:

“Qualche giornalista mi ha chiesto se non ha paura di rivedere quello che è successo nelle altre città con l’assalto ai negozi. Ebbene io ho detto che la nostra gente non va a risolvere i problemi della gente andando a distruggere un altro negozio. Non si risolvono i problemi danneggiando un negozio o esercizio commerciale che è chiuso come il nostro. Nella nostra città che voi amate, nessuno tocca la nostra città e nessuno tocca gli altri esercizi, su questo saremo fermi!”.

Verrà inviata una lettera

Il primo cittadino ha ribadito che:

“Io sono un sindaco e non ho creato io il Dpcm quindi non posso aprire. Come sindaco però posso far sentire la voce dei miei cittadini. Oggi con i sindaci che vogliono firmare, mandiamo una lettera pesante alla Presidenza del Consiglio e chiediamo che si possa riaprire, che ci siano dei supporti veri e non finti. Non sono venuto qui solo per prendere le parole, non ho gli strumenti per aprire. Come sindaci faremo in modo che succeda quello che voi tutti chiedete: poter lavorare in sicurezza”.

Ztl aperta, lamentele sui disagi...

Alcuni residenti si sono lamentati con il sindaco del fatto che, con la recente riapertura della Ztl, si creano dei disagi alla viabilità. A tal proposito il sindaco ha chiarito:

“Sull’apertura della Ztl e l’allargamento dei plateatici che a qualcuno crea dei disagi, io a quei signori sto rispondendo che abito incentro storico, che ho due figli piccoli e accetto il disagio se significa dare una mano a chi ha problemi ad arrivare a fine mese. O siamo una comunità e cerchiamo di aiutarci sennò non possiamo andare avanti, non è che se qualcuno ha un po’ di disagio in più si lamenta, chi ha un po’ di disagio lo sopporta per il bene di tutti”.

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