A distanza di cinque anni dall’accaduto, sono arrivate le sentenze definitive. A stabilirlo è stata la Corte di Cassazione, che nel merito di una violenza sessuale di gruppo da parte di quattro calciatori, ex Virtus, ha rigettato il ricorso, confermando le condanne per quanto avvenuto la sera del 18 gennaio 2020 (in copertina: immagine di repertorio).
La sentenza della Cassazione
Solo per un imputato, la Cassazione ha deciso di annullare la sentenza di secondo grado e di rinviare gli atti a una diversa sezione della Cote d’Appello di Venezia, affinché venga rivisto il trattamento sanzionatorio: è questa la situazione di Edoardo Merci, inizialmente condannato a sei anni.
Come riferisce L’Arena, il suo legale, l’avvocato Roberto Canevaro, aveva sottolineato sia la disparità del trattamento a carico del suo assistito, sia il mancato riconoscimento delle attenuanti. L’avvocato Canevaro ha sollevato una lacuna del sistema, dato che Merci aveva chiesto l’ammissione alla giustizia riparativa, ma per ragioni indipendenti dalla sua volontà, il percorso non ha avuto quell’esito.
Per gli altri, l’argentino Santiago Visentin, il 29enne veneziano Stefano Casarotto e il 32enne padovano Gianni Manfrin sono state confermate le condanne, rispettivamente di sei anni per il primo e di tre anni e quattro mesi per i due veneti (quest’ultimi avevano chiesto l’ammissione alla giustizia riparativa, concludendo poi il loro percorso).
Per il 29enne romeno Daniel Onescu, che non ha presentato ricorso in Cassazione, la condanna è restata invariata: un anno e dieci mesi con il beneficio della sospensione della pena perché non aveva partecipato agli abusi a carico della vittima, ma aveva ripreso la scena col cellulare.
Cosa è successo
Come anticipato, i fatti risalgono alla notte tra il 18 e il 19 gennaio 2020. I cinque imputati, ex calciatori della Virtus in Serie C, al termine di una trasferta a Cesena, hanno chiesto alla ragazza di passare da loro a mangiare una pizza.
Dopo cena, però, la situazione è precipitata. I calciatori e la giovane hanno giocato a carte, consumato birra e gin tonic fino a quando lei, come denunciato il giorno dopo, non ha più avuto contezza di ciò che stava accadendo. E’ stato in quel momento che i giocatori ne hanno approfittato, filmando tutto col cellulare.