Via Crucis nei luoghi simbolo dell’emergenza. Sboarina: "Qui è presente l’intera comunità" FOTO
Una celebrazione quanto mai sentita quest’anno dalla nostra città che sta affrontando l’emergenza Coronavirus.

Ha avuto inizio, alle 16.30, da una piazza Bra deserta la Via Crucis del Venerdì Santo.
La Via Crucis a Verona
Una celebrazione quanto mai sentita quest’anno dalla nostra città che sta affrontando l’emergenza Coronavirus. Per questo il sindaco Federico Sboarina e il vescovo monsignore Giuseppe Zenti hanno condiviso la scelta di portare la Via Crucis in cinque luoghi simbolo per la nostra comunità che si confronta con le difficoltà di questi giorni. Presenti, in ciascuna stazione, solo poche persone rappresentative, chiamate a fare una “fotografia” della realtà con cui ogni giorno si confrontano. Dopo un momento di raccoglimento del vescovo davanti all’Arena, la Via Crucis è iniziata ai piedi della scalinata di palazzo Barbieri. Qui la prima stazione di preghiera denominata “La città: l’autorità a servizio della cittadinanza” cui, oltre al vescovo Zenti, hanno partecipato il sindaco Federico Sboarina, il prefetto Donato Cafagna e il presidente della Provincia Manuel Scalzotto. L’occasione per ricordare tutti i veronesi che sono a casa e che sono in difficoltà perché non lavorano, perché sono soli o hanno perso un proprio caro.
Numerosi i sacrifici fatti fino ad ora
Il sindaco di Verona, Federico Sboarina, ha puntualizzato quanto sia grande il sacrificio dei cittadini:
"Siamo nel cuore della nostra città. Qui è come se fosse presente l’intera comunità, di Verona e provincia, ogni singola persona con i sacrifici di queste settimane e con le sue sofferenze. Qui sono rappresentate le persone in difficoltà a livello lavorativo, a livello economico, gli anziani che sono soli a casa, i nostri giovani, le famiglie con i bambini, chi ha avuto un lutto in famiglia. Da qui si può vedere l’immagine di una città che sta vivendo un momento difficile dal punto di vista sanitario, sociale ed economico. Ma dobbiamo alimentare la speranza, l’auspicio è quello di ripartire più forti di prima perché dovremo avere la forza per rialzarci".
Viste le limitazioni anti contagio che non permettono di seguire di persona la cerimonia pasquale, le dirette e i servizi delle televisioni locali hanno consentito a tutti i veronesi di partecipare, seppur da casa, alla celebrazione.
Le varie tappe
Dopo piazza Bra, la Via Crucis è proseguita con la seconda stazione denominata “La sofferenza accudita con umanità e sofferenza”, che ha riunito di fronte al nuovo ingresso dell’ospedale di Borgo Roma, il vescovo, il direttore dell’azienda ospedaliera Francesco Cobello e il rettore dell'università Pier Francesco Nocini. Nella terza stazione “I nuovi Cirenei”, la processione del Venerdì Santo si è fermata nella sede della Croce Verde di Verona. Qui ad accogliere il vescovo, il presidente della Croce Verde scaligera Michele Romano e il dirigente della Protezione Civile Luigi Altamura. La quarta simbolica stazione, denominata “Il Calvario”, ha portato la preghiera davanti all’ingresso del Centro Residenziale Casa Serena, con il direttore del centro e un rappresentante delle Oss. La conclusione della Via Crucis è avvenuta al Cimitero Monumentale, con la stazione “La morte e l’annuncio della Risurrezione” alla presenza di una persona che ha dovuto affrontare la perdita di un famigliare.





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