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Volontari ANA ancora operativi per l'emergenza neve in Veneto - Gallery

I volontari sono al lavoro anche per liberare le strade ancora impercorribili a causa di ghiaccio e neve.

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La Protezione Civile dell'ANA Verona è di nuovo in prima linea.

Supporto per il maltempo

Campo d'azione, questa volta, il bellunese duramente colpito dalle intense nevicate e dal maltempo dei giorni scorsi. I volontari della Protezione Civile dell’ANA operativi tra Santo Stefano di Cadore e il Comelico sono circa una ventina. I primi sono partiti già il 2 gennaio 2021. Due giorni dopo, il 4, se ne sono aggiunti altri per un totale di circa 20 volontari tra il personale specializzato in questo tipo di intervento d’urgenza, con patentini per operare sulle macchine movimento terra e lavori in quota.
Oltre agli uomini, i mezzi: i volontari partiti martedì dalla sede della Protezione Civile comunale al Quadrante Europa, salutati dal sindaco Federico Sboarina e dall'assessore alla Protezione Civile Marco Padovani, hanno portato in loco un camion con ribaltabile e un bobcat corredato di pala. Da Santo Stefano di Cadore Filippo Carlucci, coordinatore della Protezione Civile dell’ANA Verona, ha spiegato:

“Si tratta, insieme ad altri strumenti, di mezzi indispensabili in questo tipo di interventi urgenti di pulizia e di riapertura delle strade montane ancora bloccate a causa delle ingenti precipitazioni nevose. Le abbondanti nevicate non sono l’unica criticità non ancora risolta: il parziale rialzo delle temperature ha portato anche a un alto rischio valanghe. E gli occhi rimangono puntati al cielo che promette ancora neve”.

Operazioni di pulizia

Il meteo ha concesso una tregua, Carlucci ha raccontato:

“Qualche raggio di sole che ci ha permesso di procedere spediti soprattutto con i rocciatori nelle operazioni di pulizia dei tetti pericolanti, sopra cui si è accumulato oltre un metro di neve e che potrebbero cedere da un momento all’altro”.

Inoltre, i volontari sono al lavoro anche per liberare le strade ancora impercorribili a causa di ghiaccio e neve. “Ora non risultano più, fortunatamente, persone e abitazioni isolate e irraggiungibili. Ma non è ancora tutto libero, soprattutto tra i percorsi pedonali e gli accessi a edifici anche pubblici, e dunque rimaniamo al lavoro almeno fino a tutta la giornata di oggi”, aggiunge il coordinatore dei volontari per i quali, oltre alla situazione emergenziale, in piena pandemia e in territorio veneto dove il tasso dei nuovi positivi rimane alto, devono far fronte anche alle norme antiCovid. Il presidente dell’ANA Verona Luciano Bertagnoli ha affermato:

“La soddisfazione, mia e di tutta la Sezione, per questi volontari che si spendono per il prossimo nelle difficoltà date non solo dalla neve e in un periodo già di per sé molto complesso, è massima”.

A differenza di quanto accade solitamente in situazioni e luoghi d’emergenza, i volontari sono tutti alloggiati in stanze singole, si mangia all’aperto a mezzogiorno mentre è garantito il pasto caldo – distanziato o in camera – la sera. Carlucci ha concluso:

“Lavorare con la mascherina, i dispositivi di protezione individuale e secondo normativa non è semplice ma indispensabile. Anche qui, nel pieno dell’emergenza neve, l’emergenza Covid non deve passare in secondo piano”.

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