Sboarina furioso: “Il coprifuoco alle 22 è un disastro per l’economia della città”
Il primo cittadino ha ribadito: "Il tema è che non è accettabile oggi non sapere ancora cosa succederà nelle prossime settimane".
E’ furioso il sindaco di Verona, Federico Sboarina, sulla decisione da parte del Governo di mantenere il coprifuoco alle 22.
Coprifuoco alle 22, disastro per la città
Sul nuovo Decreto anche il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, durante la conferenza stampa di oggi, 22 aprile 2021 non ha nega delle perplessità e ha ribadito come il coprifuoco uccide il turismo. Dello stesso avviso è anche il sindaco di Verona, Federico Sboarina che ha ribadito:
“Sembra che il coprifuoco sia vigente da qui al 31 luglio, è un disastro. Non ci si rende conto che organizzare una stagione come quella areniana con la presenza del maestro Muti, con tutti i concerti della stagione estiva basta pensare al 5 giugno con “lI Volo”, poi ci sarà Emma e tanti altri. Forse non è chiaro che non sono feste che organizzi dalla mattina alla sera per gli amici. Ci sono scenografie, stanno montando la platea, c’è tutta la questione della scenografia da organizzare. Quest’anno lavoriamo sugli sfondi e sulla tecnologia che banalmente è difficile da anticipare”.
Turismo e spettacoli ne risentiranno
Il primo cittadino ha ribadito:
“Il tema è che non è accettabile oggi non sapere ancora cosa succederà nelle prossime settimane. Siamo già fuori tempo, gli altri anni ti organizzavi e avevi tutto pronto mesi prima, oggi è il 22 aprile e il primo concerto sarà a giugno, manca pochissimo. Coprifuoco alle 22? Pensate alle attività economiche, i bar e i ristoranti ma anche i luoghi del lago con le villeggiature, è un disastro per l’economia della città. Noi abbiamo l’Arena che, ripeto, fa girare l’economia cittadina e non può essere tenuto in ballo se lo puoi sapere o meno la capienza e la questione del coprifuoco. Ieri ho ribadito la discussione sulla capienza dell'Arena da passare da mille a 6mila, non c’è ancora una certezza ma ora si rischia di non poter più fare nulla”.
Poi il primo cittadio ha pensato a una possibile condizione che potrebbe esser proposta nel Decreto:
“Se rimanesse coprifuoco alle 22, una soluzione potrebbe essere che se uno viene da Firenze per venire in Arena, nel momento in cui sta tornando a casa e per esempio viene fermato al casello uscito da Firenze, ha con sé il biglietto nominativo con scritto ingresso e uscita e potrebbe diventare un’autocertificazione. Bisogna permettere alle persone di tornare a casa. Cosa faccio finché non ho certezze? Continuo a vendere i biglietti? E per il montaggio come mi organizzo che tra montare e smontare la platea ho un costo di un milione di euro?”