Caso Citrobacter, Zaia: “Abbiamo fiducia nella magistratura”, Bigon (PD): “Giustizia ai genitori”
I reparti furono chiusi solamente a giugno 2020, a un anno e mezzo di distanza dal primo caso.
Il presidente della Regione Veneto torna a parlare del caso Citrobacter dell’ospedale di Borgo Trento.
Caso Citrobacter, Zaia: “Abbiamo fiducia nella magistratura”
Sono sette i medici che sono stati iscritti nel registro degli indagati dalla Procura della Repubblica di Verona con l’ipotesi di reato di omicidio colposo, lesioni colpose gravi e gravissime in ambito sanitario all’interno dell’inchiesta aperta dopo i casi di Citrobacter all’Ospedale della donna e del bambino dove hanno perso la vita Nina, Alice e Tommaso mentre moltissimi altri bambini sono stati “danneggiati” dall’infezione. Si parla di un "focolaio epidemico" che ha coinvolto 89 neonati. Durante la conferenza stampa di oggi, govedì 7 ottobre 2021 il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia ha parlato del caso Citrobacter psiegando:
“Voglio ricordare che la documentazione è arrivata dalla Regione dopo l’ispezione che avevamo fatto, il materiale c’è. Guardo con rispetto l’azione della Procura, abbiamo fiducia nella magistratura, ovviamente i processi non si possono fare qui dentro o sui giornali ma nei tribunali. Se casomai qualcuno si ritrovasse ad essere oggetto di processo vedremo come procederà. E’ stata auspicata fin dall’inizio chiarezza, l’unico elemento è che la situazione è cristallizzata, ci sono le relazioni, abbiamo nominato una commissione indipendente portando anche grandi professionisti da fuori. Il materiale è in mano al magistrato, se ha deciso di avvisare alcune persone lo farà nell’interesse di sbrogliare laa matassa per capire di chi saranno le responsabilità”.
Bigon (PD):"Giustizia alle mamme e ai papà"
“Piena fiducia nella magistratura, mi auguro che si accerti quanto prima la verità e si renda giustizia alle mamme e ai papà che hanno perso i loro neonati”.
E' l’auspicio di Anna Maria Bigon, consigliera regionale PD e vicepresidente della commissione Sanità, all’indomani dell’iscrizione nel registro degli indagati di sette persone tra dirigenti e medici dell’ospedale di Borgo Trento per il caso del ‘batterio killer’, con 89 neonati infettati quattro dei quali sono poi morti.
“La relazione ministeriale di un anno fa aveva evidenziato gravi carenze igienico-sanitarie e l’assenza di adeguati controlli, a cui si aggiunge una sottovalutazione dei primi segnali di allarme sulla possibile presenza del Citrobacter, ribadita dalla Procura di Verona. È stato fatto il possibile per evitare i contagi e le morti? E adesso com’è la situazione, c’è un monitoraggio costante? Episodi del genere non devono più verificarsi. Ricordo che i reparti furono chiusi solamente a giugno 2020, a un anno e mezzo di distanza dal primo caso; l’unica azione messa in campo fu quella di sanificare i reparti. Tante famiglie aspettano risposte da troppo tempo a queste domande”.