33enne indiano ucciso in maxi rissa tra bande rivali a San Bonifacio, identificati 25 partecipanti

Il G.I.P. del Tribunale di Verona ha emesso di sei misure cautelari nei confronti degli indiziati principali

33enne indiano ucciso in maxi rissa tra bande rivali a San Bonifacio, identificati 25 partecipanti
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Lo scorso 3 novembre 2024, nei pressi del parcheggio di un centro commerciale di San Bonifacio, si è consumata una violenta rissa tra due bande rivali composte da cittadini indiani.

33enne indiano ucciso in maxi rissa tra bande rivali

Più di quaranta persone si sono affrontate armate di spranghe, coltelli, spade, katane e pistole, in una vera e propria battaglia urbana che ha seminato il panico tra le famiglie presenti nella zona.

L’episodio, culminato con il ferimento grave di un uomo poi deceduto all’Ospedale di Verona Borgo Trento, è il punto più drammatico di una faida in corso da tempo. La vittima, un 33enne indiano, è stata prima investita da un’auto guidata da un membro della fazione avversaria, poi brutalmente picchiata e colpita alla testa con oggetti contundenti. È morta il 12 novembre, dopo oltre una settimana di agonia.

Identificati 25 partecipanti

Le indagini, condotte dai Carabinieri della Compagnia di San Bonifacio con il supporto del Nucleo Investigativo di Verona e coordinate dalla Procura scaligera, hanno richiesto oltre sei mesi di lavoro. Nonostante l’assenza di immagini di videosorveglianza, gli investigatori sono riusciti a ricostruire l’accaduto grazie all’analisi di video privati, testimonianze (spesso reticenti) e lettori di targhe.

 

La svolta è arrivata con l’identificazione di oltre 25 partecipanti alla rissa e l’emissione, da parte del G.I.P. del Tribunale di Verona, di sei misure cautelari nei confronti degli indiziati principali. All’alba, oltre 50 Carabinieri del Comando Provinciale di Verona hanno eseguito i provvedimenti restrittivi nelle province di Brescia, Cremona, Parma, Lodi, Vicenza e Rimini.

Durante le perquisizioni sono state rinvenute numerose armi bianche, tra cui spade, pugnali Kirpan, tirapugni e pistole a salve, segno tangibile della pericolosità e dell'organizzazione degli indagati, che stavano già pianificando una nuova spedizione punitiva. Gli arrestati sono stati condotti nelle carceri di Vicenza, Cremona, Parma e Rimini.

Secondo gli inquirenti, il luogo dello scontro – San Bonifacio – sarebbe stato scelto solo per la sua posizione geografica intermedia, visto che i gruppi coinvolti operano prevalentemente in Lombardia, Emilia e nel Vicentino, dove già nel 2021 si era verificato un episodio analogo.

Le indagini proseguono per chiarire l’intera rete di responsabilità e le dinamiche che hanno portato all’escalation di violenza. Si ipotizza che il movente del conflitto sia legato a rivalità interne alla comunità indiana connesse a traffici o regolamenti di conti.

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