Batterio killer, Zaia: "Dov'è partita l'infezione? Dei bambini venivano da altri ospedali"
La commissione sta analizzando la situazione per fare chiarezza.
Permane la preoccupazione sul batterio killer a Verona.
Numerosi i casi
Luca Zaia, durante la conferenza stampa di oggi, mercoledì 17 giugno 2020, è tornato a parlare del batterio killer che ha colpito la neonatologia di Borgo Trento:
“La situazione è complicata e noi l'abbiamo appresa solo giovedì sera, non ne sapevamo nulla. E' un'infezione ospedaliera di un batterio che non usualmente si presenta negli ospedali, da quello che ho letto. Il primo caso è stato registrato a novembre 2018, poi si parla di altri casi nel 2019 a marzo. Ci hanno scritto che hanno fatto delle sanificazioni e con le commissioni cercheremo di capire quali sanificazioni sono state fatte. Nel 2020 c'è stata una costellazione di decessi e di bimbi che si sono ammalati, che sono stati aggrediti dal batterio”.
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Necessario fare chiarezza
Il governatore ha proseguito:
“Il dottor Cobello ha nominato una commissione di esperti autorevoli mentre ho chiesto al dottor Mantovan, in maniera rispettosa e senza fare giustizialismo, che provveda a nominare un ulteriore gruppo di lavoro, di standing nazionale, di igiene e di medicina legale perché è bene che si chiarisca quello che è accaduto nell'interesse dei genitori e delle famiglie”.
Nessuna certezza sulla provenienza dell'infezione
Il presidente della Regione Veneto ha inoltre ipotizzato che l'infezione potrebbe esser partita altrove e spiega:
“Abbiamo due cartelle dove si parla di un bambino proveniente dall'ospedale di San Bonifacio, quindi il batterio l'ha preso a Verona o a San Bonifacio? Si parla anche di un bimbo proveniente da Villafranca ma non si sa se era già infettato o meno. E' importante capire l'evoluzione dell'infezione e le attività fatte. Purtroppo è un batterio insidioso, molto”.