Daspo fuori contesto per lesioni personali, tentato sequestro di persona e tentata rapina
La decisione a seguito degli accertamenti svolti dagli agenti
Daspo fuori contesto, è la prima volta che viene adottato a Verona.
Daspo fuori contesto per lesioni personali
Il Questore della provincia di Verona, Ivana Petricca, ha disposto, a seguito degli accertamenti svolti dagli agenti della Divisione Anticrimine della Questura, 2 D.A.SPO che terranno lontani dallo stadio altrettanti tifosi per i prossimi 3 anni. I provvedimenti sono stati emessi in virtù della normativa vigente – introdotta dal c.d. decreto sicurezza bis – che, tra le innovazioni più rilevanti, consente di applicare il Daspo per una serie di reati, tra cui associazione di tipo mafioso, estorsione, incendio, rapine, spaccio di stupefacenti e, in ultimo, il reato di rissa. La novella normativa consente l’applicazione della misura di prevenzione nella modalità “fuori contesto”, cioè per la sola commissione del fatto, indipendentemente che questo sia stato commesso in occasione o a causa di manifestazioni sportive.
Un soggetto pericoloso
La pericolosità del soggetto, in questo caso, viene vagliata dall’unico requisito previsto: la denuncia o la condanna, anche non definitiva, per uno dei reati previsti dalla normativa, per i quali si è proceduto negli ultimi 5 anni. I motivi che hanno indotto il Questore di Verona a procedere con l’emissione dei divieti si fondano su un episodio avvenuto nel gennaio 2019, nei pressi di un esercizio pubblico di Verona. Nello specifico, i due soggetti, A.B. di 39 anni, residente a Settimo di Pescantina, e F.P. di anni 41 residente a Bussolengo, dopo aver aggredito uno dei presenti cagionandogli un trauma distorsivo rachide cervicale, refertato con 8 giorni di prognosi, si erano scagliati su un’altra persona ed erano riusciti a rompergli un dito della mano. Nello stesso frangente, inoltre, avevano tentato di privare uno dei presenti della libertà personale, costringendolo, con la forza, a salire sul loro furgone nel tentativo di sottrargli il telefono. Per tali reati, nell’ottobre 2019, il G.I.P. di Verona aveva condannato entrambi a 2 anni di reclusione e 440 euro di multa, per i reati di lesioni personali, tentata rapina e tentato sequestro di persona.
LEGGI ANCHE: Effettuava numerosi furti al parcheggio vicino al Bingo di Nogara, arrestato
LEGGI ANCHE: Furto con abbraccio, arrestata a Roma la donna che aveva colpito in Veneto
La specifica misura adottata
I destinatari del D.A.SPO. sono stati ritenuti, nello specifico, responsabili di condotte da cui potrebbero derivare pregiudizi per l’ordine e la sicurezza pubblica, tanto da ritenere opportuna l’adozione di una specifica misura volta ad evitare che tali soggetti possano in futuro accedere a manifestazioni sportive, luoghi in cui condotte analoghe a quelle già commesse potrebbero comportare un rilevante rischio.
Inoltre, a entrambi il Questore ha vietato, sempre in virtù della Legge sulle manifestazioni sportive (art.6, comma 8ter, L. 13/12/1989, n. 401), di possedere e utilizzare giocattoli riproducenti armi e strumenti di libera vendita in grado di nebulizzare liquidi o miscele irritanti non idonei a arrecare offesa alle persone. Infine, nei confronti del trentanovenne, il Questore ha disposto il divieto di accedere per 2 anni all’interno dell’esercizio pubblico in cui è stato commessa l’aggressione.