Maxi rissa

Disordini e molestie a Peschiera, Siulp Verona: "Da anni chiediamo il Commissariato di Pubblica Sicurezza"

Il segretario generale provinciale del Siulp di Verona ha suggerito diverse azioni per poter arginare il problema, pensando per esempio all’assunzione di operatori stagionali della Polizia Locale, all’implementazione della videosorveglianza e non solo.

Disordini e molestie a Peschiera, Siulp Verona: "Da anni chiediamo il Commissariato di Pubblica Sicurezza"
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Mentre proseguono le indagini per riuscire a identificare i responsabili delle molestie e delle maxi rissa avvenuta a Peschiera del Garda il 2 giugno 2022, il Siulp di Verona a ribadito che già nel 1995 loro parlavano di pericolose criticità.

Sfogo del disagio delle giovani generazioni

La Procura di Verona ha aperto due inchieste dopo la maxi rissa avvenuta sulla spiaggia tra Lido Campanello a Castelnuovo del Garda e Lido Pioppi a Peschiera del Garda. La prima riguarda i disordini avvenuti sulla spiaggia e successivamente in città. Per questo fascicolo l'ipotesi è di rissa aggravata, danneggiamenti e anche tentata rapina.

La seconda inchiesta riguarda invece le molestie sessuali denunciate da 6 ragazze lombarde tra i 15 e i 17 anni, di Milano e Pavia nel pomeriggio di giovedì 2 giugno. Le giovani sarebbero state accerchiate e molestate mentre il treno che le riportava a casa dopo una giornata a Gardaland era stato bloccato dopo che qualcuno aveva azionato il freno di emergenza.

Sui disordini a Peschiera si è espresso anche il segretario generale provinciale del Siulp di Verona, Davide Battisti che ha affermato:

"Le drammatiche immagini dei fatti occorsi a Peschiera del Garda la settimana che ci lasciamo alle spalle hanno comprensibilmente suscitato sgomento nell’opinione pubblica. Il conseguente impatto mediatico, che ne ha fatto argomento di discussione a livello nazionale, spiega del resto come si sia trattato di un epilogo inedito nel panorama delle oramai quotidiane notizie su manifestazioni di devianza giovanile ritenute, fino a poco tempo fa, inimmaginabili".

E ha puntualizzato:

"Noi del Siulp, diversamente, avevamo cominciato a parlare del pericoloso sfogo del disagio delle giovani generazioni parecchi lustri addietro, promuovendo, già nel 1995, un convegno che mirava, per l’appunto, a creare strutture e reti sociali in grado di gestire quelle che, secondo la nostra prospettiva, rischiavano di diventare pericolose criticità.
Oggi che questo fenomeno manifesta tutta la dirompenza che noi avevamo presagito, c’è chi immagina che le responsabilità, anche per la ricerca delle soluzioni, debbano ricadere esclusivamente su chi è preposto al presidio dell’ordine e della sicurezza pubblica".

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I suggerimenti

Battisti ha poi snocciolato una serie di considerazioni e suggerimenti:

"Una sicumera inaccettabile, specie se proviene da pubblici amministratori che, in luogo di interrogarsi sugli interventi che avrebbero potuto porre in essere per contribuire al contenimento degli effetti di una simile imprevedibile tempesta perfetta, e cercare di ragionare sul come evitare il riproporsi di tali turbative, non hanno trovato di meglio che lasciarsi andare a sconcertanti affermazioni che hanno attinto, oltre a propri omologhi, anche una generalizzata serie di vertici istituzionali. Siccome in tema di pubblica sicurezza riteniamo di poter avere una qualche voce in capitolo, ci permettiamo di invitare tali improvvisati esperti di ordine pubblico a mantenere una sobrietà più confacente al proprio ruolo. Dedicandosi magari a mettere in agenda l’assunzione di operatori stagionali della Polizia Locale, l’implementazione della videosorveglianza che avrebbe reso assai più agevoli i riscontri investigativi, il divieto di vendita degli alcolici e, soprattutto, i controlli amministrativi per impedire che tali bevande vengano somministrati ai minorenni. Misure che sono maledettamente scomode, perché vanno evidentemente ad incidere sul bilancio e sul consenso".

"Da anni chiediamo il Commissariato di Pubblica Sicurezza"

Il segretario generale provinciale del Siulp di Verona ha proseguito:

"Ci chiediamo, invero, per quale ragione, visto che, per l’appunto, è di ordine e sicurezza pubblica che siamo a discutere, nessuno tra i pur numerosi interlocutori presenti ai molteplici tavoli di lavoro che sono stati allestiti, abbia avvertito l’esigenza di sollecitare la riflessione sull’opportunità di istituire quel Commissariato di Pubblica Sicurezza che noi, da tempo, riteniamo essere essenziale al controllo di prossimità nella zona del basso lago.
Un tema sul quale, è appena il caso di ricordarlo, giusto quattro anni addietro, in occasione del nostro precedente congresso provinciale, avevamo organizzato un convegno al quale hanno partecipato anche alcuni dei primi cittadini del comprensorio gardesano. Che non ci risulta abbiano mai speso tempo o interventi per sostenere questo nostro progetto. Resta allora il dubbio che, dietro a certe altrimenti inspiegabili scomposte prese di posizione, oltre all’interesse di sviare l’attenzione dalle responsabilità proprie, si malcelasse l’obiettivo di approfittare dell’accaduto per orientare le polemiche in un’ottica strumentale e funzionale all’imminente tornata elettorale".

E ha poi concluso:

"Una tribuna sulla quale, in effetti, sono saliti, non casualmente, numerosi esponenti politici nazionali che, in luogo di ragionare sulle possibili soluzioni, hanno rilanciato tesi socialmente divisive, semplificando tra l’altro il lavoro di chi è realmente preposto alle attività d’indagine relegandolo a banali analisi delle fonti aperte o dei video social.
L’auspicio è quindi che torni presto a prevalere la ragionevolezza e che si eviti la tentazione di scadere in ulteriori polemiche strumentali. Se qualcuno pensa che qualche equipaggio del Reparto Mobile possa sminare un terreno sociale così compromesso ha le idee parecchio confuse".

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