Verona

Sboarina: "Documento Inail? Servirà un corso di formazione per andare a prendere il sole"

Sboarina: "Abbiamo dei dati dove verosimilmente ci sarà una percentuale del 20% di saracinesche che non si alzeranno. Siamo in ginocchio con una pistola puntata alla testa”.

Sboarina: "Documento Inail? Servirà un corso di formazione per andare a prendere il sole"
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Mancano certezze, risposte e linee guida. Proseguono le preoccupazioni a Verona.

Mancano velocità e certezze

E' irato il sindaco di Verona, Federico Sboarina che, nella conferenza stampa di oggi ha ribadito che, più il tempo passa e più sarà difficile riaprire e far ripartire l'economia:

Ci mancano due cose fondamentali: la velocità, il decreto aprile verrà approvato oggi e siamo al 13 maggio, quindi zero velocità e ci mancano le certezze. Oggi è mercoledì 13 maggio 2020, verosimilmente abbiamo tutti auspicato che ristorazioni e bar possano riaprire lunedì 18 maggio 2020, a oggi non abbiamo nulla di ufficiale e non c'è nemmeno la certezza sui protocolli

Le perplessità sulle linee guida Inail

Il sindaco di Verona ha proseguito:

“Ho visto il documento dell'Inail, ne ho letto solo un pezzo su come si andrà in spiaggia e devo dire che stando alle linee guida servirà un corso di formazione per andare a prendere il sole. Non abbiamo ancora delle certezze. Lunedì si riapre anche se non lo sappiamo ancora con certezza, non sappiamo come si aprirà, circolano delle linee guida ma non sappiamo la data degli spettacoli, non abbiamo la data delle fiere, siamo al palo”.

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Ancora nessuna risposta da Conte

Sboarina ha poi aggiunto:

“Ricordo che noi intorno al 21 aprile, dopo 23 giorni, abbiamo invitato come sindaci capoluogo una lettera con richieste al premier, negli stessi giorni abbiamo richiesto un incontro con il premier, il 30 aprile, due settimane fa, il sindaco di Treviso ci aveva scritto dicendo che il gabinetto del premier aveva dato conferma dell'incontro. Stiamo parlando del 30 aprile e a oggi, ribadisco, 13 maggio, non abbiamo certezza della data dell'incontro con il premier per portare le istanze dei sindaci. Ogni giorno che passa alla riapertura non sappiamo cosa succederà, ci siamo abituati a conferenze stampa in tarda serata con dpcm che entrano in vigore il giorno successivo. In questa situazione la cosa è peggiore perché ci sono delle attività che devono alzare le saracinesche, che in base ai protocolli che dovranno decidere quante persone potranno lavorare nel negozio o nel bar, non si possono tenere le persone sulla graticola dopo due mesi e mezzo di chiusura forzata. Abbiamo dei dati dove verosimilmente ci sarà una percentuale del 20% di saracinesche che non si alzeranno. Siamo in ginocchio con una pistola puntata alla testa”.

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