Vinitaly non si farà, spostata al 2021 la 54esima edizione
Il Gruppo Veronafiere ridefinisce gli assetti per riorganizzare la propria attività e affrontare l’attuale emergenza
Vinitaly, la manifestazione più attesa del momento, dopo esser stata posticipata di qualche mese, subirà una cancellazione nel calendario 2020 per ripresentarsi nel 2021.
Vinitaly non si farà, spostata al 2021 la 54esima edizione
Una conferma che si sperava di non poter dare ma che, data l'emergenza Coronavirus, era quasi inevitabile. La 54esima edizione del Vinitaly non si svolgerà quest'anno e verrà slittata direttamente il prossimo anno. Con essa sono rinviate anche le concomitanti Sol&Agrifood ed Enolitech. La decisione del riposizionamento di Vinitaly al 2021 è stata presa d’intesa con i rappresentanti delle associazioni di settore: Ernesto Abbona, presidente di Unione Italiana Vini, Riccardo Ricci Curbastro, presidente di Federdoc, Riccardo Cotarella, presidente di Assoenologi, Sandro Boscaini, presidente di Federvini, Luca Rigotti, coordinatore settore vino Alleanza Cooperative e Matilde Poggi, presidente della Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti.
A darne la conferma definitiva è stato il sindaco di Verona, Federico Sboarina, oggi martedì 24 marzo 2020 che ha affermato:
"Abbiamo provato all'inizio della crisi a mantenerlo in vita, mantenendo la data, poi inevitabilmente abbiamo deciso di spostare la manifestazione a giugno ma, l'evoluzione dell'emergenza ha determinato ai vertici della fiera di cancellare Vinitaly 2020 con un arrivederci al 2021. Possiamo dire che il Vinitaly è il fiore all'occhiello della fiera, questo ci preoccupa ma la situazione pandemia a livello mondiale ha determinato una scelta inevitabile".
Veronafiere riorganizza la propria attività
Il Gruppo Veronafiere ridefinisce gli assetti per riorganizzare la propria attività e affrontare sia l’attuale emergenza, sia la riprogettazione di tutte le azioni in vista della ripresa.
Il presidente di Veronafiere, Maurizio Danese ha reso noto:
"Il perdurare dell’emergenza Coronavirus a livello nazionale, con il susseguirsi dei decreti urgenti della presidenza del Consiglio dei ministri, e la più recente propagazione dello stesso a livello europeo e non solo, hanno reso improcrastinabili alcune decisioni. Per tali ragioni il consiglio di amministrazione, d’intento con la direzione generale e il management, ha deliberato in merito a molteplici aspetti essenziali per il proseguimento dell’attività del Gruppo. Fra questi, la ridefinizione di obiettivi, strategie e investimenti per la messa in sicurezza dei prodotti, della propria clientela e del business dei settori correlati. Occorre ricordare che questa situazione complessa ha avuto un impatto dirompente anche sull’industria fieristica europea. Ad oggi, sono oltre 200 le manifestazioni sottoposte a revisione di calendario, con una perdita complessiva che sfiora i 6 miliardi di euro e 51.400 posti di lavoro a rischio, senza considerare l’indotto e la perdita di 39 miliardi di euro di export generati dalle rassegne internazionali per le PMI europee".
Per il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani:
"Il post emergenza per noi si chiama rinascita, che fino all’ultimo abbiamo continuato a confidare potesse avvenire a giugno. Ma la crisi sanitaria si è, come evidente a tutti, decisamente inasprita e ciò che inizialmente sembrava possibile ora non lo è più. Vinitaly, in accordo con le organizzazioni di filiera, Vinitaly, Sol&Agrifood ed Enolitech si spostano quindi al prossimo anno. Per questo, oltre a lavorare con investimenti straordinari sui nostri eventi internazionali Vinitaly Chengdu, Vinitaly China Road Show, Wine South America (23-25 settembre 2020), Vinitaly Russia (26 e 28 ottobre 2020), Vinitaly Hong Kong (5-7 novembre 2020), Wine To Asia (9-11 novembre 2020) e le iniziative della Vinitaly International Academy, ci mettiamo a disposizione del settore e del sistema della promozione per considerare la realizzazione di un evento innovativo il prossimo autunno a servizio delle aziende".
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