Violenza sulle donne, Sboarina: "Un fenomeno inaccettabile, serve educazione e prevenzione"

Violenza sulle donne, Sboarina: "Un fenomeno inaccettabile, serve educazione e prevenzione"
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Ci sono voluti dieci anni di violenze, fisiche e psicologiche, prima di chiedere aiuto e porre fine a quella non vita. Troppo tempo, bisogna trovare il coraggio di denunciare subito, al primo insulto, perché poi arrivano gli schiaffi e molto di peggio.

Un appello alle donne

E’ una testimonianza toccante quella raccolta oggi da una delle tante veronesi che si sono rivolte al Centro Petra del Comune per uscire dalla violenza e iniziare un nuovo percorso di vita. E che stamattina, insieme ad altre tre compagne del gruppo di auto mutuo aiuto, ha rivolto un appello a tutte le donne che stanno vivendo questo dramma e che il più delle volte si consuma tra le mura di casa. Chiedere aiuto, subito, chiamare le istituzioni e le numerose realtà sul territorio impegnate per arginare questa piaga. Fare rete è fondamentale per contrastare il femminicidio.

Tuttavia non è sufficiente. Bisogna investire sul rispetto e sulla parità di genere, valori che le scuole sono chiamate a promuovere a tutti i livelli ma che i bambini e i ragazzi devono imparare anzitutto in famiglia, dai proprio genitori.

Sensibilizzazione

Su questo è categorico il sindaco Federico Sboarina, che stamattina in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne si è recato in piazza Bra dove nel 2017 è stata posizionata la panchina rossa ‘del rispetto’, per sensibilizzare tutta la comunità sul tema. Insieme a lui, l’assessore alle Pari opportunità Francesca Briani, la responsabile del Centro Petra Elisabetta Sega e quattro donne impegnate nel gruppo di auto mutuo aiuto, tutte provenienti da storie di violenza. Il primo cittadino ha affermato:

“Ciascuno di noi è chiamato a fare la propria parte, il femminicidio è un fenomeno inaccettabile che nella nostra società non deve esistere. E che, purtroppo, rappresenta solo la punta dell’iceberg di un problema sempre più grave e trasversale. Il Comune e le istituzioni ci sono e offrono una rete di aiuti e attività fondamentali per le donne che si trovano in difficoltà. Sono convinto che la prevenzione e l’educazione siano gli strumenti più forti per contrastare questa piaga. A scuola come in famiglia, è qui che i bambini di oggi formano gli adulti di domani, che imparano il rispetto e l’attenzione, la differenza tra il litigare e l’essere aggressivo. Poi c’è la responsabilità di ogni individuo, segnalare un episodio o una situazione di rischio non è fare la spia ma dare ad una donna la possibilità di salvarsi. Ogni singola donna che viene tolta alla violenza è un grande risultato per tutta la comunità”.

L'assessore ha ribadito:

“Durante il lockdown il Centro Petra ha potenziato il servizio telefonico, permettendo alla donne vittime di violenza di essere aiutate anche in questo particolare momento storico. A Verona c’è una forte rete multidisciplinare che unisce istituzioni e associazioni, impegnate tutto l’anno per dare risposte a 360 gradi, dall’aiuto alla protezione nelle strutture specifiche fino ai percorsi di reinserimento sociale e lavorativo. Dal 2014 è attivo anche un servizio specifico dedicato agli autori di violenza, per il loro recupero e per un’attività di sensibilizzazione su tutto il territorio”.

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